A Singapore si beve acqua di fogna depurata
Ai cambiamenti climatici, risponde con la tecnologia

L’ACQUA E LA TECNOLOGIA. Raccogliere ogni singola goccia d’acqua. Che provenga dal cielo o dalle fogne, a Singapore non si butta via niente, a ragione del fatto che l’acqua è un bene prezioso. Singapore, la metropoli asiatica affacciata sul mare, non si vergogna e ammette che ricicla H2O con processi di microfiltrazione e tecnologie ultraviolette per combattere i cambiamenti climatici. Il sistema è stato battezzato Newater, nuova vita all’acqua.

Il progetto è diretto da George Madhavan che dirige il 3P Network Department della Pub, l’agenzia nazionale delle risorse idriche nazionale ed egli stesso non nasconde che «abbiamo dovuto creare una sorta di capacità dell’acqua di resistere e sopravvivere e ora le nostre riserve dipendono dalla tecnologia, non dal clima».

Attraverso appositi impianti istallati sopra le strutture della rete di scolo (a destra), le acque vengono filtrate e rimesse in circolo garantendo, al momento, il 30% del totale di riserve d’acqua di Singapore. Entro il 2050 però, salirà al 50%. Le acque “riciclate” vengono usate perlopiù nelle industrie ma per promuovere e sensibilizzare all’uso di questo prodotto, la Pub ditribuisce bottigliette  di Newater in eventi pubblici. Certo, il sapore è meno intenso perché tutti i minerali sono stati tolti dal depuratore, ma d’altronde è acqua e va giù tranquillamente. Parola di George Madhavan.

Il riciclo era cominciato, almeno sulla carta, nel lontano 1974, ma l’azienda chiuse un anno dopo per gli elevati costi che comportava l’esperimento avanguardistico. E così, fra alti e bassi negli anni, ecco che ora riesce a farsi strada.

Sara Stefanini

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