Approvato decreto Roma Capitale, due pareri a confronto

Confidava nel vecchio governo, ed invece l’ex Ministro Calderoli della Lega Nord, si rifiutò di presentare il secondo ddl in Consiglio dei Ministri. Lo stesso ha dichiarato: “Roma ha già avuto troppi soldi”. Il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha sperato fino all’ultimo. Ed ecco le risposte, ma dal nuovo governo, quello tecnico di Mario Monti. Già dai primi giorni dalla costituzione del governo, Alemanno disse: “Ho già chiamato il sottosegretario del Consiglio proprio per sottolineargli che è necessario approvare questo decreto prima della scadenza del 21 novembre. Catricalà mi ha risposto che guarderà le carte e cercherà di ottemperare a questa richiesta per evitare la scadenza dei termini”. Altrimenti, precisa, si farà un’altra legge per avere la proroga. Ma il secondo decreto è stato varato in extremis.
Ho intervistato due esponenti di due partiti, Pdl e Udc. L’On. Marco Di Cosimo, presidente della Commissione Urbanistica di Roma Capitale, vice coordinatore vicario del Pdl di Roma ed esponente, quindi esperto, proprio dell’VIII Municipio. Dall’altra parte, l’On. Alessandro Onorato, Capogruppo consiliare Casini – Unione di Centro, Consigliere Comunale e Membro di Commissione Permanente (Commercio e Attività Produttive, Bilancio, Patrimonio e Casa). Leggiamo i loro pareri al riguardo.

On. Marco di Cosimo (Pdl)

1-    Cosa ne pensa del secondo decreto legislativo su Roma Capitale e qual é la posizione dell’Udc al riguardo?
E’ una risposta importante che dimostra attenzione e senso di responsabilità del nuovo Governo verso un tema fondamentale per il futuro di Roma. La riforma in questione garantirà alla città poteri degni di una capitale europea. L’amministrazione capitolina avrà gli strumenti per fornire risposte concrete alle istanze del territorio, con sempre maggior efficacia e precisione. Soprattutto, viene riconosciuto l’impegno del Sindaco che si è battuto da sempre nell’interesse di Roma

2-    Perché, secondo lei, la Lega ed in particolare l’ex Ministro Calderoli, si è rifiutato di presentare il decreto?
Innanzitutto, credo che su una riforma importante come questa si debba ragionare nel merito della questione evitando polemiche che non portano a nulla. Più che delle motivazioni della Lega, da vice coordinatore vicario del Pdl di Roma posso dire che è un traguardo importante per il mio partito, che considera Roma Capitale un processo fondamentale, non solo per i romani. I nuovi poteri infatti, consentiranno, come ribadito dal Sindaco, uno snellimento nelle procedure,  la velocizzazione degli iter,  permettendo a Roma di occupare il ruolo centrale che più le compete.

3-    Quali sono le effettive conseguenze positive nei confronti dei cittadini? Il cambiamento di Roma in Roma Capitale, prevede anche un cambiamento nei confronti del mondo giovanile?
Con i trasferimenti delle competenze dallo Stato, Roma Capitale avrà più funzioni in materia di beni culturali: nasce infatti la conferenza delle Soprintendenze; inoltre sempre il Campidoglio avrà la gestione delle Fiere e del Teatro dell’Opera; potrà aprire uffici di rappresentanza per il Turismo e fare ordinanze in ambito di Protezione Civile. Inoltre, con appositi regolamenti può disciplinare l’ordinamento del personale appartenente alla Polizia Locale e ad organizzare i relativi. Per le altre attribuzioni, spetta alla Regione il trasferimento di funzioni amministrative su altre materie. In questo modo, come ho già ripetuto, la Riforma mira a garantire una Governance sempre più attenta alle istanze di una Capitale importante come Roma.

On. Alessandro Onorato (Udc)

1-      Cosa ne pensa del secondo decreto legislativo su Roma Capitale e qual é la posizione dell’Udc al riguardo?

Siamo estremamente grati al presidente Monti, perché con l’approvazione del secondo decreto attuativo è stata finalmente restituita la centralità a Roma Capitale. Con la Lega Nord all’opposizione del nuovo governo, i cittadini romani possono tirare un sospiro di sollievo: sono finiti i taglieggiamenti, e finalmente Roma può avere i giusti riconoscimenti che le spettano in quanto Capitale d’Italia. Anche grazie al nostro duro lavoro, superando gli schieramenti, ci auguriamo che la nostra città  possa avere presto anche i fondi che merita e maggiori poteri.

2-      Perché, secondo lei, la Lega ed in particolare l’ex Ministro Calderoli, si è rifiutato di presentare il decreto?
L’obiettivo della Lega, in questi tre anni e mezzo di governo, era quello di mettere Roma in ginocchio, e almeno dal punto di vista economico ci sono riusciti: abbiamo subito, infatti, tagli ai trasferimenti statali per un totale di 670 milioni di euro, per compensare i quali i cittadini romani pagano l’addizionale Irpef più alta d’Italia. Senza dimenticare una lunga serie di insulti e taglieggiamenti di cui si perde il conto. Il blocco del decreto rientrava in questa strategia: sbandierare i soldi tolti a Roma davanti agli elettori del Carroccio delusi dall’immobilismo del governo Berlusconi.

3-      Quali sono le effettive conseguenze positive nei confronti dei cittadini? Il cambiamento di Roma in Roma Capitale, prevede anche un cambiamento nei confronti del mondo giovanile?
Roma ha 3 milioni di abitanti, e un territorio che, per estensione, è il doppio di Milano, Napoli; Genova e Torino messe insieme. Finalmente avrà le funzioni, e speriamo anche le risorse, per amministrare questa realtà unica in Italia. Se ci saranno più risorse ovviamente ci saranno più benefici anche per i giovani, e ci vorrebbero politiche più mirate a livello nazionale e locale. Pensiamo per esempio all’inutilità dei finanziamenti per l’imprenditoria giovanile: sono difficili da ottenere, e comunque funzionano come rimborsi. Ma chi non ha le risorse per anticipare il finanziamento come fa? Il discorso sarebbe molto lungo, ma la sintesi è che esiste un’intera generazione massacrata sia a livello previdenziale che lavorativo.

(intervista realizzata da Sara Stefanini, vietata la copia se non sotto espressa richiesta)

Sara Stefanini

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