Archivio dell'autore: Alessandra DAcunto

Pitti Uomo: l’esposizione fiorentina consacrata allo stile

E’ in corso a Firenze l’ottantaduesima edizione di Pitti Immagine Uomo, la rassegna modaiola che mette in mostra le novità ideate dagli stilisti per la primavera/estate.

Non la prossima, ma quella del 2013:  si sa, la moda è sempre in anticipo. 1059 espositori sono accorsi nel capoluogo toscano, forti della fama della manifestazione e speranzosi di incuriosire i mercati, da quello europeo fino al cinese o il russo.

Di stramberie agli occhi dell’uomo occidentale, in effetti, se ne sono viste. Attingere al guardaroba femminile, a dettagli o motivi tipici di esso è ormai una norma per i disegnatori, che hanno proposto mocassini in velluto con stampa colorata a fiori o tempestati di puntine dorate o, perché no, in coccodrillo. Che dire della borsa bianca e cuoio traforata, dei gioielli dedicati all’anno del Drago in Cina, delle calze ispirate alle maioliche su ceramica. Estro e creatività non mancano, insomma, ai nostri designer e sono apprezzati all’estero più di quanto non vengano recepite qui, dove le collezioni maschili che sfilano in passerella hanno poca aderenza con la realtà.

Ma Pitti Uomo non è solo moda: non c’era cornice migliore per inaugurare Marilyn, la mostra su Marilyn Monroe a cinquant’anni dalla sua morte. Ospitata dall’esclusiva location del Museo Ferragamo, tra uno scatto e l’altro, l’esposizione dedicata alla diva è ricca esibisce abiti e accessori che hanno reso Marilyn un’icona di stile intramontabile.

Alessandra D’Acunto

Il governo dei tecnici: a Paperopoli prima che in Italia

“Ci rivolgiamo ai tecnici,esperti fiscali indipendenti…loro incasseranno soldi e impopolarità”: non è cronaca dell’ultimo periodo ma le parole con cui il sindaco di Paperopoli decide di chiamare gli esperti per far quadrare il bilancio del comune.

Incredibile ma vero, l’ipotesi di un governo tecnico, prima che in Italia, era già stata sperimentata nella città di Topolino, precisamente nel 1993, in un’avventura di Paperinik. Peccato che la Banda Bassotti prenda il posto dei veri funzionari e vada in giro per Paperopoli costringendo i cittadini ad improbabili tributi sull’età, i giorni di ferie o le calorie. Sarà Paperinik a risolvere la situazione.

La storia si chiama “Paperinik e le tasse rapinatorie”: ideata dal fumettista Disney Giorgio Pezzin e disegnata da Corrado Mastantuono, fu pubblicata sul numero 1956 di Topolino, il 23 maggio del 1993. Prende ispirazione dalla situazione politico-economica di allora, le conseguenze di tangentopoli, il governo Ciampi, il deprezzamento della lira. Ma, a diciannove anni di distanza, non perde d’attualità. Forse, è più attuale oggi che allora.

Il quotidiano Libero dedica una pagina all’analogia tra quel numero del fumetto più amato dai bambini e il governo dei tecnici;l’articolo di apertura è di Giuseppe Pollicelli: “I Professori hanno copiato Topolino”. La storia sta girando inoltre su diversi siti web, al punto che sul blog Comics Bay ha preso parola lo stesso autore del racconto Giorgio Pezzin, ringraziando tutti coloro che stanno diffondendo la vicenda di Paperinik tanto vicina all’Italia di oggi. C’è una precisazione, nel suo intervento, che Pezzin non sbaglia a definire “doverosa”, dal momento che nessun sito o giornale ne ha parlato. Si tratta del finale della storia: Paperinik, infatti, non solo smaschera i traditori della Banda Bassotti ma si addossa una “tassa sulle imprese eroiche” che eviti un eccessivo accanimento fiscale sui cittadini. Paperinik, insomma, finisce tassato a sua volta.“Lo stesso succederà a Monti, credo” auspica Pezzin.

Alessandra D’Acunto

La teoria dei colori di Cesare Cremonini, racconto della vita multicolor di un ragazzo bolognese

Entusiastico il successo di pubblico con cui è stato accolto il nuovo album di Cesare Cremonini, La teoria dei colori. E’ uscito il 22 maggio ma già molte sono le reazioni positive: il primo singolo, Il Comico-Sai che risate è nella top-twenty delle hit più ascoltate in radio, l’album è in vetta alle classifiche di iTunes e le librerie, visitate dal cantante per presentare e autografare la nuova fatica discografica, pullulano di fan. Disposti ad aspettarlo ore ed ore pur di vederlo molto più da vicino che in un concerto. E’ andata così a Milano, a Verona e a Roma; non potrà non andare meglio nell’adorata città natale, Bologna.

Che il suo seguito si stia tanto consolidando quanto espandendo lo dimostrano i palchi da grande artista in cui prenderà vita il tour: Cesare partirà il 26 ottobre dal Palaolimpico di Torino, proseguirà per il Mediolanum Forum Assago di Milano, passando per il Palalottomatica di Roma e concludendo in bellezza, a metà novembre, al Palapartenope di Napoli. Per citarne alcuni.

La teoria dei colori racconta la policromia con cui Cesare approccia alla vita, l’impossibilità di rimanere fissi su un immagine, su una tonalità. Questa ricchezza traspare dai testi come dalle musiche delle sue canzoni, da lui interamente composte, che spaziano dal pop melodico ad influenze rock d’oltremanica (l’amata Londra e le sue creature musicali, dai Beatles al mito di sempre Freddie Mercury, che Cesare porta tatuato su un braccio).  Un disco che risponde alla voglia scalpitante, di Cremonini in primis, di grandi esibizioni dal vivo: in una delle tante interviste che il cantante rilascia in questi giorni, ha dichiarato che La teoria dei colori potrebbe essere interamente riversato in un live, a differenza di album precedenti.

Insomma, da Squerez, il disco che l’ha reso famoso come cantante dei Lùnapop nel 1999, di tempo ed esperienza ne sono passati, ed il percorso ad una maturità umana ed artistica sempre più alta si segue passo passo attraverso i suoi album: Bagus, il primo da solista, Maggese, che ha dato vita a successi come Marmellata #25; nel 2007, poi, Il primo bacio sulla Luna, e nel frattempo i greatest hits, sempre pronti ad ospitare belle novità e collaborazioni come Mondo o Hello! .

Da pagliaccio, a figlio di un re a comico, per citare i protagonisti di alcuni brani di Cesare, che ne hanno svelato un pezzetto di personalità, il cantautore bolognese non smette di crescere e stupire, di emozionare  donne più o meno giovani, ragazzi più o meno grandi. Come è successo alla presentazione della teoria dei colori a Roma, dove, in prima fila, Cesare ha trovato la sua più piccola fan: una bambina di un anno indossava la t-shirt con la copertina dell’album.

Alessandra D’Acunto