Caos Pd, Bersani ribadisce fedeltà a Monti e lancia le primarie del partito

La politica in Italia è anche una questione di equilibrio. E il Pd, negli ultimi giorni, ha dato prova di quanto possa essere difficile trovare stabilità in un momento così delicato per la storia del nostro Paese. All’interno del partito democratico, e non solo in quello, serpeggiano opinioni contrastanti sull’operato del governo Monti. Quello che manca, è una veduta dominante su quale periodo possa essere auspicabile per le prossime elezioni.

I contrasti interni al Pd. A far tremare il partito sono state le dichiarazioni del responsabile Economia del Pd Stefano Fassina che, in un’intervista rilasciata recentemente alla Reuters, aveva chiesto elezioni anticipate. Pierluigi Bersani, leader del partito, è prontamente intervenuto per chiarire che «l’appoggio al governo tecnico non sarebbe venuto meno senza se e senza ma fino al 2013».

Nella serata di ieri, tornando sull’argomento, Fassina ha cercato di ridimensionare le sue precedenti dichiarazioni: «La mia intervista –ha precisato- andava letta tutta intera. Se da un lato la situazione economica e sociale del Paese è gravissima, dall’altro le elezioni amministrative ci hanno consegnato il collasso del Pdl e un Parlamento ormai incapace di fare le riforme». In realtà, per Fassina, tutto ruota intorno alla capacità del governo attuale di dare vita un nuovo sistema elettorale: «Se entro la pausa estiva la riforma elettorale sarà avviata in modo credibile si potrà tranquillamente arrivare alla scadenza naturale della legislatura, altrimenti bisognerà anticipare l’ultimo atto significativo del governo Monti e andare al voto».

Pd e Primarie. Se da una parte il segretario del Pd giura fedeltà al governo dei tecnici fino al termine naturale del mandato (primavera 2013), dall’altra non ha perso occasione, in un’intervista al Tg1, per parlare di primarie del partito e lanciare la sfida: «Mi ricandiderò – ha dichiarato Bersani -, spero non da solo». Non è da escludere, anzi appare alquanto probabile, che anche Matteo Renzi presenterà la propria candidatura alla leadership del partito. Le primarie dovrebbero svolgersi a ottobre, probabilmente il 14.

Staccare la spina? Ipotesi possibile anche per altri componenti di partiti. Oltre ad una frangia del Pd, anche da altre forze politiche si alza forte il dissenso per il governo Monti. Tanto da pensare di staccare la spina in tempi brevi. Di questo avviso è il capogruppo dell’Idv alla Camera, Massimo Donadi, che si è così espresso sulla faccenda: «E’ ormai palese che il governo non ha la bacchetta magica per risolvere i problemi dell’Italia ed è altrettanto chiaro che la maggioranza si è squagliata. In questa situazione le elezioni anticipate sarebbero una decisione di sano realismo». Favorevole al voto anticipato anche Gianfranco Rotondi, ex ministro e membro dell’ufficio di presidenza del Pdl: «Meglio elezioni a ottobre che una rissa semestrale con un finale antipolitico. Sono pronto a sostenere un bis di Monti con Alfano e Bersani nel governo. E sono certo che a ottobre l’Italia voterebbe questa maggioranza».

 Gianluca Natoli

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