Chorisia, una danza surreale tra finestre e figure
In scena al teatro Piccolo Re di Roma

CHORISIA_lisa_rosamilia_giada_bernardiniE dopo il Bestiario, la compagnia Pescatori di poesia torna con un nuovo spettacolo: Chorisia. Sabato 20 e domenica 21 aprile al teatro Piccolo Re di Roma. Chorisia è il racconto fatto di danza e musica. E’ il nome di un albero personificato che rappresenta il collegamento tra il cielo e la terra. E’ la storia di una donna e di un albero, con le loro somiglianze e le loro differenze.

Una donna impolverata, silente, con gli occhi bendati dai propri capelli, fatica a respirare. Richiamata da un suono sottile inizia lentamente ad esplorare il terreno di un luogo dimenticato. D’improvviso viene catturata da un magma nero. Avvinta dal nero tessuto, danza lo spazio dell’inconscio confinato da un reticolo di finestre, simboli di un passaggio, di una gabbia, di un ostacolo o di un rifugio. In una danza corpo-finestre, attorcigliandosi, arrampicandosi, crea forme e figure corpo-struttura. Ogni movimento si carica di domande in cerca di risposte per giungere all’istante in cui appare la ferita interiore.

Guardare la propria ferita, consente la fioritura, ricucirla porta all’evoluzione, ad una nuova forma grazie a cui si può tornare a fluire. Nel ritorno in superficie incontra l’albero Chorisia. E l’albero, come la donna, ha le sue stagioni e le sue fasi di crescita. E’ il legante tra i due mondi, quello superiore del cielo e del maschile e quello inferiore della terra e del femminile.

I frutti sui rami, gomitoli di lana bianca, si srotolano e le avvolgono il corpo di donna in una danza con i fili. Dalle radici infine giunge il nutrimento interiore, terra che viene disseminata nella scena in cui la danza si fa catartica, liberatoria. E la terra diviene pronta ad accogliere i semi di una nuova vita.

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