Contro la guerra arriva Nema problema
In scena fino al 21 aprile al Quarticciolo

foto nema problema_by michele lamanna 3L’imbecillità della guerra si trascina dietro tutto quello che trova. E per colmo d’idiozia animale, riesce anche a essere un condensato di vita pulsante fatta di paura e adrenalina che una volta vissuta si rimpiange anche se non si vorrebbe mai aver vissuto.                                                             Pietro Bontempo

E’  la storia vera  di un ragazzo come tanti quella scritta dalla drammaturga Laura Forti e portata in scena dal’attore Giampiero Judica, al suo debutto romano venerdì 19 aprile al Teatro Biblioteca Quarticciolo, per la regia di Pietro Bontempo. 

Nema problema è un urlo contro la guerra a cui l’autrice dà vita in un testo duro e spietato sul conflitto tra serbi e croati del 1992. Una requisitoria cruda e violenta sulla guerra in Jugoslavia, un monologo magmatico e bellico, dal ritmo narrativo incalzante, che penetra la coscienza e inchioda all’ascolto. L’attore Giampiero Judica, un concentrato di bravura, pathos, sudore e fatica, racconta, anni dopo, quella fase della vita di un ragazzo a soli 23 anni, quando era “un baùscia” , che sognava di essere come il grande fotografo Robert Capa ed invece, per un caso della vita, si trovò a combattere per la Croazia.

Un fiume di parole in compenetrazione totale con il corpo vibrante di spasmi, lo straniamento folle di chi ha l’orrore negli occhi e nelle vene, Nema problema è una verità implacabile sulla stupidità umana che genera le guerre. Il racconto è scandito e interrotto, a volte frenato, dal denso sospiro di un sax, che ispira i ricordi, intrisi di sangue e ingiustizia, di sogni e solitudine, di atroci disillusioni e ferocità umana.

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