Curiosi di conoscere veramente il Belgio?
Il diario di viaggio di Martina Sanzi #1 Bruges

Bruges, particolare di biciclette e mulino. Foto scattata da Martina Sanzi

First stop: Bruges
Next stop: Ostenda in bicicletta

Un viaggio non è mai una maniera per scappare dal nostro presente. Piuttosto è un modo fantastico per proiettarsi nel futuro. Lasciatevi incantare dai vicoli stretti di Burges e assaporate i dolcissimi Waffel con marmellata, nutella o zucchero a velo. Provate quest’avventura, conoscete la cultura fiamminga, per altro molto diversa da quella francese e tracciate voi la vostra mappa.

Si perchè, durante il viaggio si riflette in maniera particolare, si lascia spazio ad un poco di spiritualità, cosa che abitando in città, dove si segue il dio Tempo che batte le lancette schiavizzando i nostri minuti, non ci è possibile prendere un minuto per noi, per capire cos’è importante e riflettere sulle scelte future. Spesso si pensa: ‘vorrei tanto fermarmi ma ora non posso. Ci penserò quando sarò in viaggio.’ Si delega tutto a questo momento, a quando si guarda fuori dal finestrino di un oblò, a quando si scruta il mare dalla ringhiera di una nave o nel mio caso a quando si è immersi nella natura verde e sconosciuta, si fissano i tetti delle case, il colore particolare del  cielo privo di smog, correndo più veloce di un treno sui binari usando solo la propria fantasia. La prima tappa di questa mini rubrica è Bruges. Avrete sicuramente sentito parlare di questa incantevole città,un luogo così particolare che sembra di stare su un set cinematografico (famosissimo e divertentissimo il film In Bruges con Colin Farrell e Ralph Fiennes!), dove i cigni fanno da cornice a strade poco illuminate di notte e le persone sono tutte estremamente gentili.

Potete raggiungerla in aereo prendendo un volo qualsiasi fino all’aereoporto di Ostenda o Zeebrugge, oppure in treno come ho fatto io da Parigi. Un piccolo cambio a Lille e in pochi minuti si raggiunge il Belgio. La stazione centrale è molto vicina al centro città ed è facilmente raggiungibile a piedi: capirete subito di trovarvi in un luogo speciale passando per il parco del Minnewater, dove un ponte di ferro rosso vi condurrà nella via più a sud della città. Proseguendo su Katelijnestraat potrete raggiungere il complesso di Begijnhof, un convento un pò fuori dagli schemi eremitici, immerso nel verde del parco.

Relax e birre a Bruges. Foto scattata da Martina Sanzi

Se invece scegliete di passare oltre, potrete dare un’occhiata agli invitanti negozi di cioccolato, (un vero vanto per la nazione belga!), o a quelli degli alcolici che sono un ottima meta se volete assaporare i 200 tipi di birra che si producono in belgio, naturalmente non potrete goderne a pieno se non usate il bicchiere adatto! Già, perchè ogni casa ha la sua storia da raccontare, le sue tradizioni medievali, su come nasce una delle bevande più bevute al mondo. Se volete conoscere Bruges dovete esplorare i vicoli, salire sul battello (disponibile in vari punti della città) e gustarvi ogni canale, ascoltare i numerosi artisti di strada, incuriosirvi dei negozi di antiquariato e soprattutto affittare il mezzo più usato in città: la bicicletta.

Panoramic Bruges. Foto scattata da Martina Sanzi

In Belgio, così come in Olanda, ci sono infiniti chilometri di piste ciclabili. Bruges, in particolare offre vicoli stretti ma anche ampie strade dove potrete far tranquillamente valere i vostri diritti da ciclista sia su pista che su strada, complice ovviamente l’estrema e fin troppo cortese gentilezza degli automobilisti e dei pedoni abituati da tempo al mezzo a due ruote. Vi consiglio quindi di affittare la bicicletta intorno alla zona del Markt, una delle piazze più importanti della città, dove resterete incantati dalla inquietante bellezza del Belfort in perenne fermento con i suoi concerti di carrillon, che si possono udire da quasi tutte le strade della città. Alla destra del Belfort potrete visitare l’imponente San Salvador e poco più avanti la cattedrale di Nôtre Dame, situata di fronte al più antico ospedale mai esistito in Europa, che ora è diventato il Museo Memling (se vi piacciono i pittori fiamminghi non ve lo potete perdere! Proseguendo su Braambergstraat, potrete continuare la visita del Groeningemuseum. Se siete armati di spirito esplorativo attraversate uno dei canali sulla sinistra e

Bruges. Foto scattata da Martina Sanzi

cercate un portico dorato che vi condurrà dritti al Burg, dov’è situato il Municipio, e la cattolicissima basilica del Sacro Sangue. Se volete conoscere tutta la città, vi suggerisco di avventurarvi visitando le cinque antichissime porte di Bruges e scattare qualche foto d’altri tempi agli ultimi quattro mulini rimasti, situati tra Dampoort e Kruispoort.

Per concludere vi consiglio di gustare i Waffels in tutte le salse, con lo zucchero a velo, con la nutella, la panna, la marmellata o addirittura tutto insieme! Vi suggerisco, se avete programmi per cenare e siete abituati ai ritmi italiani, di programmare una cena prima delle 22 – perchè le cucine chiudono presto – di assaporare il piatto nazionale (cozze e patatine fritte!).  Se volete ascoltare un pò di sano jazz, o blues, molto seguiti in Belgio, vi consiglio di gironzolare su Langestraat, dove si ritrovano la maggiorparte dei giovani, passando la serata in un semplice e ospitale pub all’interno di questo quartiere, uno dei pochi in cui la vita continua anche dopo la chiusura dei negozi. Durante l’estate c’è il famosissimo Cactus Festival, che quest’anno ha ospirato Chris Cornell e gli Explosions in the Sky, o il Klinkers Festival, che ho vissuto personalmente quest’anno. Un appuntamento che da spazio ai gruppi emergenti, a band famose e ai generi più disparati in vari angoli della città, dal più piccolo e affollato pub nascosto, alla grande piazza del Burg, dove fiumi di Jupiler, la birra più chiara del beglio, scorreranno a poco prezzo. Provate quest’avventura, conoscete la cultura fiamminga, per altro molto diversa da quella francese e tracciate voi la vostra mappa.

Next stop: Oostenda in bicicletta

Non mancate.

Martina Sanzi

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