Da Siena, l’etichetta anti tarocco
Con tanto di Qr code, si legge con lo smartphone

A Siena, qualche mese fa, si sono inventati una nuova etichetta. Un’etichetta all’avanguardia e tecnologica che sostituirà quella tradizionale ormai diventata come uno scontrino di un supermercato. Lunga e voluminosa, composta da più etichette. Una maxi-etichetta insomma. Bene, dimenticate tutto perché i toscani hanno messo il Qr Code sull’etichetta per evitare la contraffazione. Miliardi di prodotti contraffatti che valgono 7 miliardi di euro. Frodi alimentari che allarmano salutisti e imprenditori. Ed il settore più colpito sembra essere il settore dell’abbigliamento. Colpa della crisi che fa aumentare l’inflazione, che fa aumentare i prezzi e che fa diminuire i soldi in tasca all’italiano medio. Ecco perché ricorre alla contraffazione. Costa meno dell’originale. Si pensa, “perché spendere 800 euro per una borsa di plastica se con 10 euro la compro e sempre di plastica è”. Giusto o sbagliato il ragionamento, l’imitazione del brand è un mercato sempre più vasto e che danneggia il fatturato delle imprese.

In pensione le etichette-enciclopedie, quindi, composte da più fogli che fanno solo volume. Ma il vantaggio non è solo quello. E’ soprattutto per marchiare in modo infallibile il prodotto e non far produrre il falso. Con  il proprio smartphone, posto di fronte al Qr Code, si viene indirizzati direttamente ad una pagina con tutte le info e le fasi di lavorazione. Comodo no?

Uno dei creatori, Andrea Tommasi, spiega a Metro cosa frena l’adozione di questa nuova etichetta. Di certo non il costo, dice. “Manca solo l’informazione”. In poche parole, non si sa che questa innovazione esiste. Ci sono dei brand che la utilizzano, ma sono troppo pochi.

Sara Stefanini

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