Elezioni 2013: un non-governo per un’Italia a pezzi
La perdita dei cittadini e la stampa estera preoccupata

Elezioni Politiche 2013, Il voto a RomaL’EDITORIALE. Hanno vinto “populismi e false promesse” e a perdere sono stati gli italiani. Non c’è maggioranza nè alla Camera nè al Senato. Il sistema elettorale vigente ha cacciato fuori dal Parlamento Di Pietro e Fini, mentre Ingroia non vede neanche la porta d’ingresso. La Borsa crolla. Lo spread cavalca ed è stato capace di aumentare di 43 punti nel giro di poche ore. Dai 287 punti della cosiddetta quota Monti ai 348 per poi ripiegare ai 330 punti. E la stampa estera piange.

Ma questo quadro politico tutto italiano è una fotografia che mostra come un partito nato dal basso, come il Movimento 5 stelle, riesca a scardinare, che piaccia o no, il concetto tradizionale di politica. Un voto di protesta da parte dei cittadini, che si sono stufati di essere presi in giro e che non vogliono più sentir parlare di scandali. Ma sarà vero? Pd, Pdl e la Lega, dopo tutti i soldi rubati alle regioni, dopo il caso Ruby e Mediaset e dopo tutti gli altri scandali, sono ancora lì, in pole position, come se nulla fosse accaduto. L’Italia non li ha puniti, anzi li ha graziati.

E la stampa internazionale è preoccupata, forse più di noi che non ci rendiamo conto di quello che sta succedendo. Secondo il Frankfurter Allgemeine Zeitung, “L’Italia dovrà forse tornare presto alle urne”. Nessun dubbio per il Sueddeutsche Zeitung: “Governeranno populismo, urla e menzogne”. Mentre El Paìs parla di “Risurrezione di Silvio Berlusconi” e della “Irruzione dell’antipolitica”. Il New York Times afferma che “il voto diviso manda un messaggio chiaro in Italia: no all’austerity”.Il Wall Street Journal vede con preoccupazione la reazione dei mercati: “Gli elettori hanno consegnato uno stallo politico che potrebbe fare tremare ancora una volta la stabilità finanziaria dell’Europa”. Nella notte trascorsa, infatti, persino Wall Street e Tokyo hanno accusato il caso italiano, e la rinnovata paura di contagio, con ribassi rispettivamente dell’1,5 e del 2,6%.

Per il momento è questa la situazione attuale, un momento di confusione. Confusione tra gli elettori, tra i politici e tra gli economisti che vedono sempre più tragica la permanenza dell’Italia in Ue che la sta portando nel baratro.

Sara Stefanini

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