I protagonisti del weekend sportivo:
Alonso, Hamilton, Biaggi e Zanardi

Un weekend atipico quello appena trascorso, ma non per questo meno entusiasmante. Alonso e Hamilton a Monza, Osvaldo con la sua doppietta salva Italia, la continuità di Sara Errani e Roberta Vinci che vincono insieme 3 premi dei 4 grandi slam, l’Italia della superbike con Biaggi e Melandri e l’America del tennis con Serena Williams, il ritorno vincente di Contador. La vera emozione del weekend di Alex Zanardi capace di vincere tre medaglie in queste paraolimpiadi forniscono allo sport una sola parola: riscatto!

Alonso-Hamilton: a noi due! Alonso sembra il profeta del popolo rosso. Ha doti di pilota fuori dalla norma e anche il dono della preveggenza. Fortuna o sfortuna si bilanciano sempre dopo esser stato retrocesso, l’asturiano trova la “vittoria” sul podio e la giusta condizione. Alla fine però il voto più alto della corsa se lo merita lui, Lewis Hamilton. Capace di ottenere la pole e di restare in testa dall’inizio alla fine senza commettere il minimo errore. Un campione vero che, quando corre così, fa davvero paura. Ma intanto il gran premio di Monza lancia Hamilton come il più vicino pretendente alla corona a cui ambisce Fernando Alonso. E da questo momento diventa un confronto a due. Del resto Fernando lo aveva sempre detto che l’avversario più pericoloso era proprio Lewis che ora è lanciatissimo e non può più sbagliare.

Osvaldo dalle bande nere. Non giocava in nazionale da 10 mesi ed è tornato come capitano di ventura come fece proprio il condottiero Giovanni dalle Bande Nere nel Rinascimento. Realizza due gol alla Bulgaria e ci riesce ad evitare la sconfitta. Il suo sogno lo sta cominciando a realizzare. In Brasile, fra due anni, mira a essere lui il centravanti titolare a fianco di Balotelli.

Il ritrovato Contador. Lo spagnolo è tornato dopo 6 mesi di inattività e ha ripreso subito il suo trono: il numero uno al mondo nelle grandi corse a tappa è sempre lui. Però, e forse nemmeno sarebbe giusto che lo fosse, non è ancora al top della condizione. Per essere il miglior Contador gli manca la resistenza alla velocità in salita. Scattava, ma poi doveva rifiatare e Rodriguez lo bastonava al traguardo. Ma in Cantabria, nella tappa di Fuente Dè, si è inventato un numero da fuoriclasse puro. Ha scritto una pagina di storia del ciclismo con il quale ha cambiato la storia di una corsa che sembrava segnata. Ci ha messo orgoglio, cuore e gambe. Si è battuto in un numero di altri tempi, di un altro ciclismo. Ha vinto la Vuelta, ma forse, cosa più importante, ha sconfitto i suoi fantasmi e sul traguardo è scoppiato a piangere.

Attenti a quelle due: Errani e Vinci. Il duo Sara Errani. Roberta Vinci finalista quest’anno in tre Slam, ricalca per certi versi le coppie classiche, ma la non eccelsa statura e la penuria di potenza costringe le azzurre a differenziarsi, variando in continuazione le giocate e togliendo prevedibilità allo schema. Le italiane sono molto brave a sfruttare l’agilità disinnescando così la potenza e la fisicità delle avversarie. Hanno conquistato la prima posizione del ranking mondiale di doppio, partendo dal gioco solido e concreto da dietro di Sara e dalla vena realizzatrice nei pressi della rete di Roberta. La fiducia accumulata nelle vittorie in singolare è stata travasata nel doppio e, con l’andar del tempo insieme, sono riuscite ad allargare il bagaglio tecnico risultando indigeste anche alle coppie più accreditate.

La micidiale Serena. Ennesima vittoria di Serena Williams nel 2012. Dopo aver vinto Wimbledon ritornando a ruggire prepotentemente, si riconferma alle Olimpiadi e trionfa anche agli Us Open. Vittima di turna la bielorussa Azarenka che perde in tre sette. Era dal  ’95 che nella finale donne non accadeva che la vincitrice vince in tre set come successe a Grad-Seles. Una serena così micidiale che non lascia pietà alle avversarie non si è mai vista. Vera forza della natura!

Il sorprendente Biaggi. Dopo la vittoria ottenuta in gara -1 e che gli era servita per tornare padrone del Mondiale Superbike, Max Biaggi è ripartito in gara- 2 per infliggere il colpo decisivo ai rivali. Aveva un’ Aprilia perfetta e le gomme giuste per affondare Marco Melandri, alle prese con una Bmw ombra del missile che nella sfida precedente in Russia gli aveva consentito di ribaltare la classifica.  “Hic Italia sit” direbbero i latini perchè l’Italia c’è  e domina in superbike a dispetto del predominio in Moto gp degli spagnoli.

La forza di un atleta: Zanardi. Grande portabandiera ieri ha sfilato alla cerimonia di chiusura delle Paraolimpiadi. Se ne va a casa Alex con tre medaglie, ma soprattutto con un entusiasmo che prima di questa Olimpiade in lui non si era mai visto. Una vera favola delle realtà questo signore che si spera abbia svegliato tutti quelli che lo hanno seguito in questa paraolimpiade. Dall’automobilismo alla cronometro su strada non ha mai cambiato la sua voglia di vincere. Lui ha affermato che senza sport non sa vivere, ma senza di lui lo sport non potrebbe esistere perchè lui è lo sport.

Marco Stiletti

Lascia un commento