I protagonisti del weekend sportivo:
Alonso, Vettel, Raikkonnen e la Fiorentina

Un weekend sportivo, quello appena passato, che ha regalato agli appassionati di sport emozioni adrenalitiche. Nel gran premio di Abu Dhabi Alonso stava per sorpassare Vettel nella classifica piloti, ma il tedesco ha dimostrato, insieme a Raikkonen, di non mollare mai. Ed ecco che la classifica piloti rimane sempre la stessa con i tre sul podio a giocarsela. La prima volta di David Ferrer che vince a Parigi battendo il polacco Jukowicz. L’impresa da 007 di Stramaccioni che sotto di un ingiusto gol nella prima frazione, riesce a ribaltareil tutto nella seconda frazione sconfiggendo la potente Juventus. La Fiorentina, il Pabu Gomez, il tridente della Roma e mister faraone El Shaarawy dimostrano di essere grandi esempi di come si gioca al calcio.

Il nervoso Vettel e il calmo Alonso. Sullo stesso podio di Fernando Alonso, c’era anche Sebastian Vettel che sprizzava allegria senza limiti ed era comprensibile, perchè ieri ha fatto un importante passo avanti verso il terzo titolo mondiale: i 10 punti che ha ora valgono molto di più dei 13 che vantava alla vigilia. E poi, sempre sul podio ma sul gradino più alto, c’era un altro pilota,Kimi Raikkonen sempre più indecifrabile. Alonso non immaginava che proprio nella triste Abu Dhabi si sarebbe ritrovato a lottare con la Williams di Maldonado e la Lotus di Raikkonen. Ci ha anche provato Fernando negli ultimi giri a fare la gara sua, ma la sua Ferrari come al solito faticava a stare in strada. Vettel, invece, è apparso teso seppur la safety car lo ha messo in gioco. Il superlativo Sebastian può sbagliare nella corsa che lo ha celebrato come un campione meritevole di soddisfazioni assolute. La Ferrari non ha impressionato ma resta in corsa alla grande.

La prima volta di David. Un “1000” alla carriera. David Ferrer ce la fa e all’alba dei trent’anni, dopo una straordinaria carriera da regolarista e lottatore alle spalle di giocatori tecnicamente più dotati di lui, corona il suo splendido 2012 e si porta a casa l’ultimo Masters 1000 stagionale sul cemento indoor di Parigi Bercy. Troppo ghiotta la chance, troppo grande l’occasione per permettere al pur sorprendente polacco Janowicz di imporsi al primo tentativo. Lo spagnolo chiude in due set – 6-4, 6-3 – in meno di un’ora e mezza ma per liberarsi del gigante 21enne proveniente dalle qualificazioni deve comunque far sfoggio di tutti i suoi migliori colpi e del suo consueto approccio umile alle partite.

L’intelligenza di Strama. E’ l’allenatore del momento. Andrea Stramaccioni con la vittoria ottenuta sabato in casa Juve, spegne tutte le polemiche di chi lo voleva provincialista. Svelto a cambiare tatticamente una squadra rispetto all’inizio, come fece Conte un anno fa, Stramaccioni sta sorprendendo più di lui, e persino Mourinho che non aveva mai battuto la Juve a Torino, capace di trasformare le palesi ingiustizie arbitrali in energie positive, senza scivolare nel facile ma controproducente vittimismo. Bravissimo a nascondere la formazione sabato, ma ora non può nascondersi più. La sua Inter è da scudetto.

La forza viola. Ora per la Fiorentina non va a segno più solo Jovetic, ma anche Gonzalo Rodriguez, Toni e Cuadrado. Sono mancati all’appello con il Cagliari molti altri volti, ma questa Fiorentina oltre a essere un carrarmato somiglia più a un rullo compressore.  I viola sembrano avere in loro la filosofia di tutti all’attacco. A volte si segna poco ma quel che conta è la vittoria, anche se si vince 1 a 0. Una squadra da studiare la Fiorentina. Interessante!

L’erede di Ibrahimovic. E’ sicuramente il successore al trono di re Ibra, il faraone El Shaarawy. Un’altra bella prestazione quella di Stephan che oltre a segnare la sua ottava rete in campionato dispensa assist a volontà proprio come faceva Ibra.  Con lui il Milan decolla sempre o si toglie dai guai. Il faraone è talmente importante che il Milan non riesce a fare a meno del gioco dei singoli per cominciare a praticare quello di gruppo.

Un tridente devastante. Quello visto ieri all’Olimpico è un attacco devastante della Roma. Non contando Destro, che non ha cominciato la partita e contro la Lazio suo malgrado non potrà ripetersi, hanno segnato tutti e tre gli attaccanti. Totti-Osvaldo-Lamela. Era già successo, con la stessa sequenza, nella splendida notte di Genova. E ora i gol del tridente di Zeman sono diventati 17: 7 Lamela, 6 Osvaldo, 4 Totti. Come si può arrivare a lamentarsi di una prima linea del genere?

Marco Stiletti

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