I protagonisti del weekend sportivo:
Ana Ivanovic, Marsaglia e El Shaarawy

Il weekend dei ritorni. Lo sport in questi due giorni ci ha regalato dei nostalgici ritorni come quelli delle sette sorelle, del derby di Torino, della grande sfida di tennis Errani-Vinci stavolta contro le belle Sharapova e Ivanovic. E’ stato però anche il weekend delle prime cadute per quanto riguarda le capoliste nel basket e nel volley. Varese e Macerata dovevano pur cadere una volta e hanno deciso di farlo assieme. Il ritorno anche dei giovani oltre a El Shaarawy, Giovinco e Marchisio anche di Paloschi (tripletta a Genova). I giovani dell’est, invece, ci regalano un posticipo da brividi. A Savic (doppietta), difensore viola, risponde per la Samp Krsticic, attaccante serbo, nel 2-2 finale dell’Artemio Franchi di Firenze. Infine le belle soddisfazioni sono giunte anche dallo sci dove i romani, come Matteo Marsaglia, hanno vinto alcune medaglie nei Mondiali di Beaver Creek, in Colorado.

Ana Ivanovic, regina tra le regine. Sabato alla grande sfida 2, la serba, guantata di fucsia, è stata la preferita di Giorgio Armani. Ana Ivanovic ce la mette tutta, finché non la spunta al tie-break (7-5), perchè non è riuscita ancora a digerire l’incredibile 6-0 rimediato a Montreal dal braccio d’oro di Roberta Vinci. Insieme alla Sharapova, la Ivanovic si conferma bella, ma anche molto brava senza far rinnegare le Williams della scorsa edizione. Vincono la sfida grazie ai singolari, ma insieme cadono anche se non di molto.

La Roma dello sci. Sembra più una scena da cinepanettone, il romano che scivola sulla neve a Cortina, invece sono forti questi romani che trionfano sulle montagne della coppa del mondo. Matteo Marsaglia ha messo per la prima volta gli sci sul Terminillo, poi a 14 anni si è trasferito in Piemonte a San Sicano con i genitori e la sorella Francesca, anche lei promessa della Nazionale. Dopo anni travagliati e diversi infortuni Matteo ha vinto la sua prima gara a Beaver Creek ma non stupiamoci troppo perchè c’è chi partendo da Roma è salito addirittura sull’Olimpo dello sci: è successo sempre sulle nevi americane e sempre in super G, a Daniela Ceccarelli, oro a sorpresa a Salt Lake City nel 2002.

Le prime cadute. le due capoliste dei campionati A1 di basket e di volley decidono di perdere nello stesso giorno l’imbattibilità. Cimberio Varese e Lube Macerata cadono rispettivamente a Roma e in casa propria. La decima giornata del campionato di basket simboleggia appunto la perdita dell’imbattibilità di Varese dopo 11 gare di precampionato e 9 di quest’inizio di stagione regolare. Merito per l’Acea di Datome, Taylor e di Lawal che sono stati veloci e astuti sotto canestro. E’ andata male invece alla Lube che rispetto al Varese di basket non solo solo subisce la prima sconfitta casalinga, ma perde anche il primato in classifica. La Lube non poteva andare peggio contro un Modena splendente in attacco, capace di sfruttare appieno la serata negativa dei campioni d’Italia, soprattutto in battuta.

La cantera Juve. Oltre 2000 giorni per completare il processo di crescita del vivaio bianconero. Già, perchè il derby deciso da Marchisio e Giovinco (cresciuti nella cantera bianconera) sono il prodotto finale di una storia iniziata nella stagione 2005-2006. La Juventus di Chiarenza domina la stagione dei piccoli, vincendo il campionato e sfiornado la doppietta con il Viareggio. Quella semplicemente una super Primavera con un biondissimo Marchisio in regia ed uno Giovinco che già aveva capito che segnare era il suo mestiere. Una storia lunga fino al derby di sabato, passata anche per l’annata in Serie B dei bianconeri, più che una vetrina per quei giovani. La Cantera, o forse, meglio dire i vivai allora possono funzionare. Ecco perchè allora, in questo momento di crisi, in Italia sui canterani si punta eccome, anche per la gioia di Prandelli.

Napoli e Lazio e i loro condottieri. La Lazio ha si anche Hernanes, ma Klose ultimamente sta risolvendo con il suo grande apporto le scorse partite. Il vero leader dei biancocelesti è il tedesco. L’anno scorso con il suo infortunio la Lazio cadde e non si riprese proprio più. Il Napoli ha Cavani, vice capocannoniere del campionato. Con la doppietta al Pescara è riuscito nel record a segnare a tutte le squadre di A. Il suo obiettivo, ormai dichiarato da tempo, è di scavalcare la Juve. Ci riuscirà il “matador”?

Il faraone leader. Dopo quindici giornate di campionato e di 5 di Champions El Shaarawy ha fatto, senza calciare rigori, due gol in più rispetto a Ibrahimovic della passata stagione in serie A e due reti in meno in Champions. Il totale fa 14. Quindi si può dire che il faraone è come Ibra. Pure meglio, se si considera la percentuale di gol rispetto al totale della squadra: il faraone ha segnato il 45% delle reti del Milan. A Galliani però non piace la definizione “top player” perchè preferisce definirlo uno dei migliori talenti del mondo dopo Neymar, versione brasiliana della cresta made in Italy.

La culla dei giovani. L’Italia sta diventando sempre più la culla dei giovani talenti. Questi si fanno onore e tengono in alto il made in Italy, ma quello che è successo nel fine settimana è un fatto straordinario che merita attenzione da parte dei nostri dirigenti e anche dei nostri allenatori. Non si possono cancellare le immagini di Paloschi che fa vincere il Chievo firmando una tripletta, El Shaarawy trascina il Milan con una doppietta, così dicasi di Destro con la Roma, mentre Gabbiadini marca il gol decisivo per la vittoria del Bologna: tutti ragazzi italiani dai 20/22 anni. E’ vero che questo non è un paese per giovani, così come è vero che se si perdono due o tre incontri l’allentore rischia l’esonero, e allora si va con l’usato sicuro che, in generale, l’unica certezza che porta sono i bilanci in rosso.

Il serbatoio slavo. Savic e Krsticic: due anime di diversi paesi, ma della stessa vecchia origine slava. Quello con il Manchester City rischia di trasformarsi nell’affare dell’anno. Non tanto per chi è andato, un potenziale campione come Nastasic, quanto per cosa è tornato indietro. Un pacco di soldi e il cartellino di Stefan Savic. Da ieri è entrato nel tabellino marcatori viola con una prova di forza mista alla giusta scelta di tempo. Il marchio di fabbrica, come si vede dalla doppietta, per il montenegrino è il colpo di testa. Difficile invece la vita di Nenad Kristcic che oltre ad aver fulminato Viviano, ha messo in ginocchio anche un linfoma. Sembrava spacciato e invece era solo l’inizio della risalita. Ieri, infatti, il sorriso più grande: dalle analisi risulta che sia il primo gol dopo aver messo ko la malattia.

Marco Stiletti

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