I protagonisti del weekend sportivo:
Errani-Vinci, Balotelli, Milito e Emeghara

Roberta Vinci e Sara ErraniIl weekend sportivo, appena trascorso, è stato quello dei grandi trionfi. Da quello della Mens Sana nella final Eight di basket, passando per i successi nello sci e della coppia d’oro di tennis femminile italiana Errani-Vinci in Fed Cup che riscattano la brutta sconfitta dell’Italrugby contro la Scozia nel Sei nazioni di rugby. Nel campionato italiano Balotelli è ancora protagonista, mentre Matri e Vucinic fanno fuggire momentaneamente la Juventus. Campagnaro salva il Napoli tenendolo ancora in corsa per lo scudetto. Un altro squilo di Emeghara, invece, tiene in corsa salvezza il Siena. Infine torna a segno anche Diego Milito che insieme a Cassano e Palacio formano un tridente formidabile.

Coppia d’oro. Alla fine è servita una prestazione all’altezza del doppio più forte del mondo, formato da Roberta Vinci e Sara Errani, per chiudere la pratica Stati Uniti. Il tennis italiano, dopo un’astinenza di diciotto anni, piazza due vittorie nei primi turni di Coppa Davis e Fed Cup e, legittimamente, può gonfiare il petto. La squadra maschile giocherà i quarti di finale in Canada, le ragazze la semifinale contro le campionesse in carica della Repubblica Ceca, ancora in casa.

Ancora Siena. Ci vorrà ancora del tempo per buttare Siena giù dal trono del basket. Il messaggio che arriva dalle Final Eight di Milano è chiaro e forte. Per il quinto anno consecutivo la coppa Italia resta alla Monte dei Paschi e la dittatura non è destinata a finire tanto presto, nonostante quello che a Siena sta accadendo attorno alla barca più inguaiata d’Italia. La Mens Sana ha cambiato faccia, ma il dna costruito negli anni è sempre lo stesso: quello di un gruppo vincente. Un gruppo che non è più invincibile, ma che quando le partite sono senza domani tira fuori qualcosa che in casa d’altri è ancora in costruzione.

Talento ritrovato La bellezza dei Mondiali di sci, l’imprevedibilità, le motivazioni che riescono a infondere nei campioni, l’emersione dei nomi nuovi. Per ora il patrimonio che l’Italia ha già nel sacco è la conferma che abbiamo giovani di talento, un immenso Paris e la neo consacrata Sofia Goggia ed il recupero della classe pura di Nadia Franchini che conquista un argento inatteso.

Mario Balotelli, attaccante MilanMeno male c’è lui. E’ ancora Balotelli il salvatore della patria. Quello apparso nervosetto all’Amsterdam Arena con la Nazionale è tornato tranquillo. Travolgente no, ma capace di finalizzare. Disciplinato. Composto. Si lascia andare quando qualcuno entra duro sul nuovo amico Niang, poi torna subito sotto le righe. Balotelli per ora è fuoco che cova e brucia solo i portieri, ed è questo il risultato che tutti, compreso il ct Cesare Prandelli, si aspettano dalla cura Allegri e dal ritorno in Italia. Mario il bad boy, quello che a volte non finiva la partita, per il momento è rimasto chiuso in qualche valigia.

Il ritorno della Stramacoppia. Segna Milito e l’Inter vince. Torna la premiata ditta Cassano-Milito. La coppia gol che aveva abbattuto la Juventus tra le proprie mura ora stende il Chievo e si prepara al derby di fine mese. Aspettando il talento croato, Kovacic, l’Inter rinasce con questi due suoi uomini in grande stile dopo le prove opache passate.

Gol scudetto. Matri e Vucinic, Campagnaro dall’altra parte combattono per lo scudetto. I loro gol tengono in vita entrambe le squadre, nonostante ora il divario tra le due sia di cinque punti. Certo con un Cavani che non segna da quel rigore di Parma, gli altri stanno facendo la differenza come appunto Campagnaro. Nella Juve invece c’è un Matri che non si ferma più e viene da due gare consecutive a segno. Insomma si sta infiammando la lotta scudetto.

Lorient Emeghara, attaccante SienaIl guerriero del Siena. Stende l’Inter e stava per far fare il colpaccio al Siena in casa del Bologna. Emeghara è una grande sorpresa in questo secondo scorcio di stagione. E’ lui che sta salvando con i suoi gol i toscani. Ha il fiuto del gol e ieri la grande girata al volo lo ha testimoniato.

Marco Stiletti

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