I protagonisti del weekend sportivo:
Giovinco, Klose, Totti e Pazzini

Button, i cavalieri di Malta (Giovinco, Insigne e Klose), Totti, Pazzini e Consigli ci regalano un grande weekend di sport appassionante ed emozionante. Il pilota inglese vince facilmente il gran premio di Belgio. Gli altri giocatori sono uniti perché hanno fatto vincere le loro rispettive squadre. A volte anche se non si segna basta un assist, un passaggio fondamentale, un guizzo per permettere ad un ariete di andare a rete o di mostrare bel gioco.

L’opportunista Button. Pultio, preciso, velocissimo, Jenson Button ha salutato tutti al momento dello spegnimento dei semafori, è uscito indenne dal botto della prima curva, è riscappato all’uscita della Safety Car, ha effettuato l’unica sosta per cambiare gomme senza perdere la posizione e si è presentato scodando come un ragazzino sotto la bandiera a scacchi. Vincitore del Gp inaugurale della stagione a Melbourne e secondo in Cina, Button era poi scomparso, collezionando con una Mclaren spesso indecifrabile sei gare consecutive nelle quali aveva raggranellato appena 7 punti. Per poi rientrare in gioco a Hockenheim, secondo, e ieri. Bravo ad ingannare la classifica e a vincere quasi per obbligo ora l’inglese, sfruttando anche l’incidente iniziale, è a meno 63 punti da Alonso.

I cavalieri di Malta (Giovinco, Klose e Insigne). I cavalieri di Malta erano i classici eroi che difendevano l’arcipelago a sud della Sicilia dai loro nemici. I tre protagonisti sono come i cavalieri maltesi perchè con le loro giocate fanno vincere le loro squadre portandole in alto. Il top player non è arrivato, il top player deve essere lui. Conte, che l’ha fortemente voluto, gli ha dato grandissima fiducia proprio per tranquillizzarlo: titolare a Pechino in Supercoppa e nelle prime due di campionato. Ma fino a ieri non aveva mai segnato, nemmeno in amichevole. A Udine si è scrollato di dosso un po’ della pressione e a cominciato a rispondere a chi pensa che l’attacco juventino era più forte l’anno scorso. Klose, invece, è tornato. Dopo il brutto finale dell’anno scorso, l’attaccante tedesco è tornato con una doppietta che vale il primato ai biancocelesti. Bello il gol che al 90′ chiude definitivamente i giochi. Una realizzazione d’autore: finta che manda a vuoto Von Bergen, stop di petto e conclusione di piatto destro. Insigne, poi, è riuscito a disintegrare il gioco ipnotico della Fiorentina. L’attaccante napoletano con una pennellata innesca Hamsik che con la sua cresta getta la palla in rete. Non poteva non convocarlo Prandelli un giovane furbetto come lui.

Un altro Totti. Sarà il ritorno del maestro Zeman. Sarà la voglia di stupire ancora prima del ritiro. Fatto sta Totti sembra un’altro giocatore rispetto alle ultime stagioni. Il pupone incanta San Siro e incarta l’Inter alla faccia del nuovo che avanza e dei talenti che devono sbocciare. La prestazione di Totti è da studiare per chiunque abbia l’ambizione di diventare un calciatore. Nel 4-3-3 di Zeman lui si piazza a sinistra, nella linea d’attacco, corre, rientra, lancia, dribbla, recupera, inventa. La scena con i suoi 7 lanci, 3 cross e 3 assist è tutta sua.

E’ tornato il Pazzo. In velocità, e soltanto con i cross, perchè per la verità gliene arrivano pochi. Aiutato dalla furbizia sul rigore che non c’era, ma capace di mostrare tutto in una sera un repertorio da centravanti vero. Forza, tecnica, senso dello spazio: Giampaolo Pazzini non è arrugginito dagli ultimi mesi di riposo forzato. Con il Milan ha giocato sabato  la prima da titolare e i tre gol segnati sono stati sufficienti per convincere il ct Prandelli a richiamarlo in nazionale, mentre Cassano è rimasto ancora a casa.

Super-Consigli. E’ un para rigori. Consigli è stato capace di respingere due rigori in otto minuti nel primo tempo, rendendo vani gli attacchi dei sardi, in superiorità numerica per settantuno minuti, prima di finire ko in una mischia davanti alla porta. Nella litania del silenzio dell’Is Arenas è il portiere dell’Atalanta ha emozionare i pochi presenti.

Marco Stiletti

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