I protagonisti del weekend sportivo:
Jorge Lorenzo, Arturo Vidal e Antonio Di Natale

Nella giornata dell’oscurantismo medievale per il nostro calcio, Jorge Lorenzo vince il titolo mondiale piloti nella moto Gp. A Philip Island ha vinto Stoner, ma il motomondiale è stato sempre saldamente nelle mani dello spagnolo. In formula 1 Alonso provoca il pandemonio in India ma contro la macchina di Vettel non può nulla. Tredici i punti da recuperare. In serie A, la volata a tre si impersonifica con i volti di Vidal, Hamsik e Cambiasso. Di Natale, insieme agli altri uomini di Guidolin, regalano l’ennesima impresa all’Udinese. Torna al gol Lajcic e torna anche alla vittoria la Fiorentina, grazie anche a Luca Toni che dà la stangata finale alla Lazio con la sua spettacolare girata.

Lorenzo il magnifico. E’ distrutto, psicologicamente prima che fisicamente, a conferma che è stato un Mondiale difficilissimo. Che Jorge Lorenzo ha saputo conquistare miscelando perfettamente velocità e costanza. Con il secondo posto di ieri lo spagnolo diventa il primo iberico a vincere due Mondiali nella classe regina ed eguaglia il record di podi stagionali, 16, che deteneva dal 2010 seppure in coabitazione: 16 ne fecero Valentino Rossi nel 2003, 2005, 2008, e Casey Stoner nel 2011. Dopo i suoi 68 podi, riesce a raggiungere al nono posto Jim Redman.

Una poderosa macchina contro un superuomo. Un super uomo contro una super macchina. Il mondiale di Formula 1 è come un album a fumetti dei super eroi, con una piccola differenza. A tre pagine dalla fine della storia non sappiamo ancora come andrà a finire, anche se la sensazione che tutto stia per concludersi come temono i tifosi ferraristi si fa sempre più forte. Anche in India ha fatto i miracoli l’asturiano. Ha costruito una rimonta straordinaria con un primo giro da favola per infilare la Mclaren, un sorpasso da manuale su Webber e poi un inseguimento fantastico, mentre là davanti la Red Bull di Vettel cominciava a far scintille lasciando qualche speranza per il futuro. La figlia di Adrian Newey è una macchina perfetta ma l’affidabilità non è scontata come dimostrano i guai al kers di Webber e le scintille di Vettel. Tutto questo non è bastato. Per poter sorprendere il tedesco, Alonso dovrebbe poter partire più avanti sullo schieramento.

Vidal-Hamsik-Cambiasso: il volto delle tre in testa. Arturo Vidal rappresenta la Juve. Con lui la squadra riesce a portare a casa una vittoria tra le polemiche. Il bianconero approfitta di tutto il marasma che c’era a Catania per infilzare Andujar e aprire l’inferno di polemiche. A Vidal risponde Hamsik che è sempre più l’uomo provvidenza. L’uomo che toglie le castagne dal fuoco quando mancano Pandev e Cavani. A Bologna Cambiasso è il migliore in campo e riesce a realizzare un gol con scaverto e in più l’assist che manda a rete Ranocchia ed è già tre di fila. Insieme a Milito e Palacio forma un impero. L’impero argentino che potrebbe mettere paura a Napoli e Juventus.

Lajicic apri pista. Siamo tutti d’accordo che Luca Toni ha realizzato ieri un bel gol, ma non è stato da meno Lajicic. con il suo gol dal limite dell’area. A pensare che l’anno scorso la lite con Delio Rossi lo poteva far partire quest’anno. Invece la Fiorentina l’ha riconfermato e fino adesso sta facendo oltre il suo lavoro.

Eroe Di Natale. Per una volta, il gladiatore nasce alle pendici del Vesuvio e cresce al freddo di Udine, venendo a prendersi Roma con un cucchiaio bellissimo che ribalta ancora una volta la stagione della Roma e rilancia l’Udinese. Di Natale con questa doppietta porta a 14 i gol segnati alla Roma tanto per confermare che, per una sera, il vero gladiatore è proprio lui.

Maggiani-Bergonzi e Massa: strafalcioni e sudditanze. Quello che è successo ieri a Catania, più che darci risposte certe su questo fronte, fa crescere il sospetto che sei arbitri per una sola partita siamo troppi. Gli errori e le sviste possono crescere se si arbitra in questo modo in maniera esponenziale. Il tempo di 44 secondi trascorso tra il gol di Bergessio alla Juve e il verdetto definitivo di Gervasoni. Ci sarebbe stato il tempo per rivedere l’azione all’istant replay e decidere su immagini certe, piuttosto che consumare lunghi attimi nelle consultazioni all’interno del condominio arbitrale per arrivare a una decisione sbagliata. Anche la Lazio protesta ad alta voce per due decisioni con la Fiorentina. E pure la Roma di Zeman ha qualcosa da dire. Siamo alla punta dell’iceberg.

Marco Stiletti

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