I protagonisti del weekend sportivo:
Juve, Belfodil, Paltrinelli e Bianchi

Il weekend sportivo, appena trascorso, ha lasciato in onore della statistica delle vittorie importanti. La Juve che vince con l’Atalanta in casa e ridiventa campione, anche se solo d’inverno per ora. Il Corinthians che vince contro il Chelsea il Mondialito per Club e rilancia nell’albo d’oro le squadre sudamericane. Paltrinelli e Bianchi i due ragazzi del nuoto vincenti si riconfermano dopo gli europei di Chatres e con la crisi che c’è ci tolgono, insieme a Scozzoli, dalle brutte figure in ambito nazionale per quanto riguarda questo sport. I soliti Klose e El Shaarawy guidano le loro squadre da leader. Gli argentini del Catania, invece, continuano a stupire e a regalare spettacolo. E’ stato anche il weekend di Konè e Belfodil entrambi uno con il Bologna e l’altro con la sua doppietta con il Parma hanno contribuito a far vincere le loro squadre sia nettamente sia da rimonta. Infine nel volley finalmente l’outsider Piacenza esce allo scoperto e approfittando della sconfitta di Cuneo a Perugia balza al terzo posto in classifica.

Corinthians sul tetto del mondo. Al momento della verità, al minuto numero 85, Fernando Torres ha tradito Rafa Benitez. Il tiro a due metri dalla porta scagliato addosso  al portiere Cassio, miglior giocatore del torneo, ha spento definitivamente la luce per il Chelsea. Pareggio e supplementari sfumati: sulla vetta del pianeta sale il Corinthians, prima squadra a trionfare per due volte nel Mondiale per club dopo l’edizione pilota del 2000. Con i brasiliani, torna al successo  per la quarta volta il Sud America, a secco dal 2006, quando l’Internacional di Alexander Pato sconfisse il Barcellona di Rijikaard. L’uomo partita è stato il solito Guerrero, uno che si vede poco, ma si tiene tanto. Il peruviano aveva deciso la semifinale con gli egiziani dell’Al Ahly e si è ripetuto in finale.

Copra Piacenza, fuori l’outsider. E’ lei l’outsider del campionato. Copra Piacenza regala ai tifosi l’ennesimo successo con un 3 a 0 al Verona rifilato senza problemi. L’obiettivo di Piacenza era chiudere l’andata in una delle prime quattro posizioni e solo le notizie che arrivano da Perugia prima e Macerata dopo poi permettono a dirigenti e staff di abbracciarsi per il traguardo del terzo posto. Eppure nel terzo parziale il Verona provava ad allungare la gara, ma la voglia di essere protagonista dei piacentini quest’anno è tanta e viene al meglio interpretata da Fei e Zlatanov che dal 24 pari decidono gli ultimi due punti decisivi alla vittoria regalando il terzo posto a Piacenza.

Oro e argento nel nuoto. L’Emilia Romagna del Nuoto regalano all’Italia altre due medaglie nei mondiali di Istanbul di vasca corta. In questo weekend dopo la vittoria di un altro romagnolo, Fabio Scozzoli, vincono anche Ilaria Bianchi con un oro e Gregorio Paltrinieri l’argento. Per la prima atleta c’è un progresso continuo che parte da una medaglia in vasca corta a Stettino fino alla gara di ieri di Istanbul. Per Paltrinieri, invece, è una conferma. La conferma ancora una volta dell’argento.

Vucinic e Pirlo: assi portanti della Juve. La punizione di Andrea Pirlo è stata magistrale e se si chiudono gli occhi si rivede qualche stessa identica perla in Michel Platini che allo stesso modo mandava la palla lassù e poi all’improvviso più in basso, giusto all’incrocio dei pali. Il calcio di punizione è roba da artisti e negli ultimi trent’anni la Juve ha esposto i capolavori di Roi Michel, di Alessandro Del Piero e di Zinedine Zidane. Si sblocca nella gara contro l’Atalanta anche Mirko Vucinic che non segnava da quel 3 a 1 di Juventus-Roma. Non solo assist ora il montenegrino se ha comincato a segnare ai bianconrei, come ha ribadito più volte Conte, il top-player non serve al momento.

I leader: Klose, El Shaarawy e Toni. I primi due sono sempre gli stessi protagonisti di quasi ogni domenica. Il terzo, invece, rispunta qualche volta e fa decollare la sua amata viola. E’ difficile trovare un altro attaccante decisivo come Miro Klose. L’ultimo esempio l’ha offerto sabato contro l’Inter, l’unica grande italiana che mancava al suo palmarès: due tiri e il gol vittoria. Quest’anno di reti ne ha già segnate 10 e 4 sono state determinanti. Nel campionato scorso, il primo con la Lazio, ne realizzò 13: mancando due giornate alla fine del girone di andata, le prospettive sono di quelle che allargano il cuore ai tifosi biancocelesti. El Shaarawy, invece, è un giocatore multiplo, una matrioska. Sia quel che sia, più passa il tempo e più la nostalgia per Ibra si affievolisce. Certo, un attaccante in più serve con questo Toni gli uomini di Della Valle potranno cercare con calma l’occasione giusta.

Il simbolo franco-algerino del campionato. Si chiama Ishak Belfodil il regalo che il Parma trova sulla tavola per il suo novantanovesimo compleanno. Due gol e mezzo per il centroavanti franco-algerino, tante giocate, tanta sostanza e, quà e là, spruzzate di classe sopraffina. A 20 anni, questo bisontino che tanto somiglia a Karim Benzema ha soltanto un dovere: non disperdere il talento che possiede. E’ lui a trascinare il Parma verso la vittoria, dopo due sconfitte consecutive in campionato.

Un gradito ritorno e un bel gol. Un gol, un romanzo. Si direbbe. Una prodezza che fa il paio con quella di Pianagiotis Kone e che premia i sacrifici dei rossoblù in fondo ad una sfida piena di pathos. La liberazione per il difensore del Bologna è arrivata. Quel gol testimonia proprio tutta la voglia per Daniele Portanova di dimenticare l’amarezza per lo stop inflittogli dalla disciplinare. Una vittoria quella serviva sia per rilanciare il suo Bologna sia per rilanciare la sua carriera e soprattutto la sua vita onesta messa in subbuglio da un fatto brutto che non conosce pietà e che divora tutti.

Marco Stiletti

Lascia un commento