I protagonisti del weekend sportivo:
Manassero, Seppi e Valentino Rossi

Il trio italiano che ha fatto bene in questa domenica. Un terzo posto per il primo all’Open d’italia di Golf. Seppi insieme al team Italia di tennis battono il Cile e gli azzurri rimangono in A. Rossi ritorna sul podio riuscendo a chiudere dietro Lorenzo a Misano nel Gran premio di San Marino. E poi c’è il calcio con i suoi idoli. In questa serie A all’improvviso scopriamo Toni e Gilardino di nuovo goleador e il trio Pandev-Hernanes-Vucinic come motori azionano le proprie squadre a suon di gol. Infine Maxi Lopez che sembra il Falcao di Genoa e soprattutto il giocatore del primo anno di Catania.

La mentalità rossiana. E’ passato molto tempo dai trionfi del dottore. Quante legnate ha preso Rossi prima di quel secondo posto di ieri a Misano. Una seconda posizione in mezzo alle polemiche e all’insoddisfazione per i risultati mai arrivati con la rossa, diventa una boccata di ossigeno e anche un collante per affrontare in serenità la fine di questo amore mai sbocciato. Ieri Rossi ha messo la testa in modalità 9 volte campione del mondo. Quella che gli ha permesso grandi imprese, per vincere una gara che conta, per fare un dispetto a qualche avversario per raddrizzare un’avventura come quella Ducati. Ieri non è stato veloce, ma tremendamente efficiente: la vittoria era impossibile ma è riuscito a far combaciare perfettamente tutti i tasselli di un eccitante puzzle che il destino e gli avversari gli hanno servito su un vassoio d’argento.

Seppi: il capitano coraggioso. Su Andreas poteva pesare psicologicamente l’ombra dell’imbarazzante sconfitta patita in coppia con Bracciali, e invece a Napoli l’azzurro disegna la giornata perfetta anche sotto il profilo mentale. Un gran segnale per il nostro tennis. Nella città partenopea è nata un grande personaggio. Il suo nome è Andreas Seppi.

Un super Matteo. Manassero si porta a casa un terzo posto, pari con il francese Bourdy, che sa di rinascita. all’Open d’Italia. Soprattutto nelle ultime due giornate, Matteo ha pennellato due giri pazzeschi. Due -7 che fanno tornare il sorriso al 19enne veronese che ha battuto tutti i primati di precocità.

Pandev-Hernanes-Vucinic: i trascinatori della domenica. Goran Pandev è stato bravo da subito a respingere lo scetticismo partenopeo che voleva Lorenzo Insigne preferito a lui. Fa tutto lui al San Paolo. Un gol, un assist e un rigore procurato. Hernanes, invece, è una furia a Verona. Ormai è lui l’uomo di questa Lazio identica all’anno scorso per gli stessi giocatori, ma diverse per le idee di super Petko. Hernanes è l’Achille di questa Lazio che non smette di sognare. Ancora si deve capire quali siano i Mirmidoni di Hernanes, ma per ora va bene così al brasiliano. Vucinic cambia la musica quando entra lui in campo. Zero pause, tanta concretezza e ora anche gol a raffica. Si, l’incompiuto dei tempi romani è diventato una macchina da guerra.

Oh! ma chi si vede Toni e Gilardino. Di solito uno sostituiva l’altro. Toni davanti, Gila dietro, in fila anche per una questione di età. Luca Toni davanti, Gila dietro, in fila anche per una questione di età. Poi dopo l’eta si è cominciato a sostuire l’uno con l’altro anche in campo come successe nella semifinale del 2006 contro i tedeschi. A un quarto d’ora dalla fine, sullo 0-0. Lippi manda in campo Gila al posto di Toni. Nei supplementari il rossonero centra un palo e dopo il gol di Grosso manda a segno Del Piero per il definitivo 2-0. Dal Mondiale vinto in Germania, Toni esce un po’ più grande, Gilardino non decollerà più fino a ieri. Negli stessi decisivi minuti, Luca Toni ha cominciato a dare un senso compiuto al suo estivo ritorno a Firenze. La loro domenica si è chiusa sul 2-1. Sono solo i primi gol. Tranquilli, l’inseguimento continua.

La Samp è Maxi. E così anche la Samp ha il suo piccolo Falcao: è Maxi Lopez, ma quest’anno lo chiameranno “Trinità” per come non perdona. Ritrovata la dimensione ideale, che non è il Milan, l’argentino è diventato il terminale offensivo perfetto del gioco di Ferrara. Quasi alla media di un tiro un gol, se non sprecasse la terza occasione, la più spettacolare: il colpo a effetto nell’angolo lontano con il portiere in uscita.

Marco Stiletti

Lascia un commento