I protagonisti del weekend sportivo:
Pedrosa, Ferrara, Jovetic e Hernanes

Altro che la forza e la brillantezza di Inter e Juventus. I protagonisti di questo weekend sono Dani Pedrosa, Ciro Ferrara, Jovetic e Hernanes. Tutti con imprese diverse, ma accomunati da un solo obiettivo: vincere contro ogni pronostico.

Un nuovo Pedrosa. Il capolavoro di Pedrosa non sono i 5 punti recuperati all’avversario diretto nella corsa a titolo, ma l’autorevolezza con cui si è confrontato faccia a faccia con Jorge Lorenzo, rispondendo colpo su colpo senza risparmiarsi nulla. Un Pedrosa così continuo non si era mai visto in MotoGP. Questa è la seconda volta in 7 stagioni nella classe regina che Dani ottiene 2 successi consecutivi: il precedente risale al 2010, Indianapolis e Misano. All’epoca, dopo 12 GP Dani vantava addirittura 4 vittorie contro le 3 attuali, ma nel resto delle gare era stato troppo discontinuo, con un ritiro a Laguna Seca, l’ottavo posto in Gran Bretagna, il settimo in Qatar e il quinto in Francia. Quest’anno, invece, è salito sul podio in 11 GP su 12 e nella gara peggiore, a Le Mans, ha chiuso quarto. Non a caso ora vanta 232 punti mentre 2 anni fa, a questo punto, ne aveva solo 208 ed era distanziato da Jorge Lorenzo di 63 punti. Ora invece il ritardo  è di sole 13 lunghezze. Con qualche sorriso in più è diventato anche più veloce e sfrontato in pista. E poi, togliersi di torno Casey Stoner gli ha dato anche responsabilità e carisma. A questo punto nessun risultato gli è precluso e su può sognare di arrivare a Valencia per giocarsi alla pari il titolo.

Ferrara, coltivatore di talenti. A due anni  e sette mesi dopo l’esordio dalla Juve e si è ripreso la scena a San Siro, infrangendo in un colpo solo due tabù: Allegri e il Milan non li aveva mai battuti, prima d’ora. Merito della giovane Samp, ripartita da tanti gioielli del vivaio e che in una settimana si è tolta lo sfizio di mettere sotto Barcellona e Milan. La Samp titolare ieri aveva un’età media di 24 anni e nessun over 30: il più vecchio era Gastaldello con i suoi 29 anni. Eppure nessuno si è fatto intimorire. Merito anche dell’allenatore, che prima  della partita ha trovato le parole giuste:  “Ho detto ai ragazzi che dovevano avere la persomalità e il coraggio di andare anche in questi campi, contro squadre che fanno un campionato diverso dal nostro. E’ stata una grandissima partita, abbiamo regalato una soddisfazione ai 5 mila tifosi che erano qui. Però adesso restiamo con i piedi per terra: il nostro campionato inizia domenica contro il Siena”.

Il solito Jo Jo. L’assolo del ballo madrileno è toccato a Jovetic, soprannominato Jo Jo dalla tifoseria viola. Il montenegrino si è preso la scena con i primi due gol dell’anno e per Montella si era già espresso piuttosto chiaramente in campo. Il Baggio dell’Est già alla prima giornata è riuscito a far diventare molto competitiva la viola del nuovo corso Montella.

L’implacabile Hernanes. Seconda rete consecutiva per il brasiliano dopo quella segnata in Europa League giovedì. In attesa che l’intera Lazio recepisca a pieno il nuovo modulo apportato da Petkovic, ci pensa per ora Hernanes a far vincere i biancocelesti. Il centrocampista segna un gol stilisticamente non impeccabile, ma utilissimo. Da interno sinistro è molto più convincente. Come negli altri tre protagonisti della domenica, anche Hernanes è stato il classico personaggio che ha contribuito ad invertire un quasi scontato pronostico.

Marco Stiletti

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