Progetti flop e ritardi che fanno lievitare i costi. Non si tratta dell’Italia questa volta, ma della prima economia europea. La Germania si distingue e si è sempre distinta per la sua efficienza, puntualità e ingegneria. Questo rende la débâcle dello scalo di Berlino-Brandeburgo ancora più imbarazzante. Ma mentre il quinto rinvio dell’inaugurazione dell’aeroporto Willi Brandt ha scatenato non poche proteste che hanno visto le dimissioni del sindaco di Berlino Klaus Wowereit come capo di sorveglianza dello scalo, se si dà uno sguardo agli altri megaprogetti tedeschi si possono notare gli altri flop delle aperture e l’aumento esponenziale di denaro a causa dei clamorosi rinvii. L’elenco delle costose ‘cattedrali nel deserto’ è assai lungo. Dal nuovo Symphony Hall di Amburgo alla stazione ferroviaria centrale di Stoccarda, dal parco divertimenti vicino alla pista di Formula Uno alla riqualificazione del Teatro dell’Opera di Berlino.
Per non parlare del centro high-tech di Stoccarda, un ambizioso piano per spostare la stazione ferroviaria centrale sotto terra, afflitto da ritardi nella pianificazione. Preventivato a 2,5 miliardi di euro nel lontano 1995, il progetto ora costa 5,6 miliardi, con possibile ulteriore aumento di 1,2 miliardi. Il primo treno probabilmente correra’ tra il 2020 e il 2021. Forse in quegli anni non sarà neanche così “futuristico”.