La Germania si vergogna di Berlino
Ennesimo rinvio del nuovo scalo
Ecco la lunga lista dei progetti flop del paese

Progetti flop e ritardi che fanno lievitare i costi. Non si tratta dell’Italia questa volta, ma della prima economia europea. La Germania si distingue e si è sempre distinta per la sua efficienza, puntualità e ingegneria. Questo rende la débâcle dello scalo di Berlino-Brandeburgo ancora più imbarazzante. Ma mentre il quinto rinvio dell’inaugurazione dell’aeroporto Willi Brandt ha scatenato non poche proteste che hanno visto le dimissioni del sindaco di Berlino Klaus Wowereit come capo di sorveglianza dello scalo, se si dà uno sguardo agli altri megaprogetti tedeschi si possono notare gli altri flop delle aperture e l’aumento esponenziale di denaro a causa dei clamorosi rinvii. L’elenco delle costose ‘cattedrali nel deserto’ è assai lungo. Dal nuovo Symphony Hall di Amburgo alla stazione ferroviaria centrale di Stoccarda, dal parco divertimenti vicino alla pista di Formula Uno alla riqualificazione del Teatro dell’Opera di Berlino.

Milioni di passeggeri erano ormai già pronti ad affollare il nuovo scalo della capitale con i suoi terminali luccicanti e nuovi di zecca, che invece giacciono abbandonati e rischiano di diventare vecchi senza che nessuno li abbia calpestati. Alcuni blogger si sono divertiti con la vergognosa storia del nuovo aeroporto internazionale di Berlino, in codice BER. “Nessuno ha realmente intenzione di costruire un aeroporto” si legge in un commento online, mentre un altro suggerisce di “trasformare la pista più cool della Germania in pista go-kart” e in un tweet si suggerisce che il codice “Ber” dello scalo sta per “presto sarà una rovina”.
Il giornale Bild intanto appesantisce il carico sostenendo che “il mondo intero sta ridendo della nostra capitale”. Il Frankfurter Allgemeine Zeitung ha definito l’aeroporto “il più tormentato progetto del dopoguerra” e l’Ulm Suedwest Presse crede che “danneggia l’immagine della Germania”. Insomma, la Germania è scandalizzata di prassi e condizioni che in Italia sono routine. Quasi vien da dire che lo scalo si stia costruendo con un leggero stile “all’italiana”. Con un costo praticamente raddoppiato, dai 2 miliardi di euro previsti inizialmente ad almeno 4,3 miliardi.
Costi lievitati anche per il parco divertimenti vicino la pista di Formula 1, il Nuerburgring, e la riqualificazione del teatro dell’Opera di Berlino che aprì nel 1743 e che ha inghiottito più denaro del previsto. Ma a rendere più ridicolo il tutto c’è anche la costruzione fantasma di Amburgo. Per il porto fluviale a nord della città sull’Elba, si è lottato anni e anni per costruire una nuova sala da concerto filarmonica, che aprira’ con ben sei anni di ritardo, non prima del 2016, come punto focale della riqualificazione del porto di HafenCity. Il progetto sarebbe dovuto costare 77 mln di euro, ma il ritardo fa aumentare di sette volte i costi che raggiungeranno 575 mln di euro a causa di screzi interni tra la città e la società Hochtief che vinse l’appalto.

Per non parlare del centro high-tech di Stoccarda, un ambizioso piano per spostare la stazione ferroviaria centrale sotto terra, afflitto da ritardi nella pianificazione. Preventivato a 2,5 miliardi di euro nel lontano 1995, il progetto ora costa 5,6 miliardi, con possibile ulteriore aumento di 1,2 miliardi. Il primo treno probabilmente correra’ tra il 2020 e il 2021. Forse in quegli anni non sarà neanche così “futuristico”.
Sara Stefanini

Lascia un commento