“La Papessa del Diavolo” di Jehan Sylvius e Pierre De Ruynes

PAPESSA-DEL-DIAVOLO-sito“L’esorcista” di William Peter Blatty , “L’anatema di Zos” di Austin Osman Spare, “Le undicimila verghe” di Guillaume Apollinare e pochissimi altri testi letterari hanno lasciato sorprendentemente sbigottito il pubblico, come “La Papessa del Diavolo” di Jehan Sylvius e Pierre De Ruynes, riproposta da Castelvecchi (123 pp. 14,50 Euro) grazie alla cura di Antonio Veneziani. Si tratta di un testo del periodo surrealista, eccessivo, provocatorio, bizzarro, persino iconoclasticamente cialtrone, che mette in atto l’eventuale “dramma”, ma in chiave erotico-burlesca, di una Apocalisse pagana, nel fatidico e nefasto anno 199.

L’Oriente, l’Oscuro Invasore, trionfa sull’Occidente, sconvolgendone gli usi e i costumi e sovvertendo il “regime” della Chiesa Cattolica e di un Papa Re, che finirà crocifisso sulla Tour Eiffel, in una Parigi lussuriosa, apocalittico Vietnam, nuova capitale del mondo, dopo la barbara distruzione di Roma. La vincitrice è l’Arcimaga, una bellissima e maledetta regina lesbica, in combutta con l’Angelo Nero, genere di Spirito Santo del Male, con caratteristiche alieno-telepatiche.

Basterebbe questa introduzione per far intendere la follia imperante in questo breve testo, tra orge, torture e terribili vendette, carnali e soprattutto ideologiche. “La Papesse du diable” uscita per la prima volta nel (?) nel 1931, nasconde un mistero. Infatti dietro gli pseudonimi di Jehan Sylvius e Pierre De Ruynes si celano (sembra) Ernest de Gengenbach (1903-1979), ex seminarista, satanista e scrittore surrealista, e Robert Desnos (1900-1945), poeta seguace di André Breton e Paul Eluard. Antonio Veneziani, poeta e saggista della scuola romana, revisionando la precedente traduzione e arricchendo il testo con una eloquente nota introduttiva, ha saputo tener fede all’anima selvaggia e primigenia, nonché visionaria e allegorica di un libro misterioso, profondamente critico di una società che paradossalmente sta prendendo la direzione descritta dalla terribile coppia surrealista: la Cina invade l’Europa, il Potere Oscuro del Denaro soppianta la fede religiosa (ma la fede ha mai davvero prevalso?) e il Papa, nel testo appellato Benedetto XVIII (sic!), è costretto ad abdicare . Un libro che vale una preziosa ri-scoperta.

Ignazio Gori

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