La rubrica della Roma. Cuore Giallorosso
Napoli 4 Roma 1: di brutto c’è solo il risultato, ma è quello che conta

Come spesso accaduto in questo campionato e non solo, per l’ennesima volta la Roma paga quasi totalmente i propri demeriti, pur creando tante occasioni da gol e gestendo molto più dell’avversario il possesso palla, e nell’ultima giornata del girone di andata incassa a Napoli un poker pesante quanto immeritato, o comunque eccessivo, non approfittando dei contemporanei scivoloni dell’Inter e della Fiorentina e chiudendo di nuovo una gara in inferiorità numerica (espulso Pjanic, che salterà Catania).

Sono i miracoli di De Sanctis, i numerosi errori sottoporta e soprattutto la gran vena realizzativa di un implacabile Cavani a condannare i giallorossi alla settima sconfitta in campionato, arrivata dopo una prestazione comunque buona. Una tripletta del Matador e un gol di Maggio rendono inutile la segnatura di Osvaldo, lasciato inizialmente fuori per “punizione” e subentrato soltanto nella ripresa ad un evanescente ed impreciso Destro.

Non ha convinto la scelta del Boemo di tenere in panchina “Johnny Depp”, ma anche in casa degli azzurri hanno avuto il loro peso amnesie difensive molto gravi, che una squadra che punta a grandi traguardi non può assolutamente permettersi.

Con questo successo gli uomini di Mazzarri volano al terzo posto, a -2 dalla Lazio, e possono guardare con fiducia al futuro, nonostante una prova tutt’altro che trascendentale. Nulla è perduto per Totti e compagni, ovviamente, ma la distanza dalla zona-Champions comincia a farsi abbastanza importante, e nonostante l’Europa League sia a soli 3 punti la strada sembra essere un po’ troppo in salita: non si può sempre sperare nei regali degli altri. Soprattutto se non se ne approfitta quasi mai.

Luca Rossetti

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