L’acqua del rubinetto è dei giovani, Il 76% la beve
Perchè la consumano? Per comodità

ACQUA NATURALE A GO GO. A quei giovani senza futuro, senza lavoro, con in tasca lauree e specialistiche non è rimasto altro se non l’acqua. Il bene primario sembra il preferito nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni. Nello specifico, il 73,5% tra i 18 e i 24 anni e il 76% tra i 25 e i 34 anni preferisce l’H2O del rubinetto a quella in bottiglia comprata al supermercato. Il motivo principale di questa naturale scelta a km zero è la comodità per il 35,5% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni e per il 27% dei giovani tra i 25 e i 34.

Ma non finisce qui. Più della metà (50,2%) del primo target, cioè tra i 18 e i 24 anni beve l’acqua del rubinetto sempre o quasi e lo stesso vale per il 41,5% del secondo target tra i 25 e i 34 anni. Mentre rispettivamente il 14,9% e il 12,5% la beve occasionalmente e il 6,1% e il 10,4% la beve raramente. E’ quanto emerge dalla ricerca Cra 2012 che, in collaborazione con Confindustria Acqua Italia, svolge periodicamente una fotografia del consumo dell’acqua.

CARAFFA CON FILTRO. Molti dichiarano di avere in casa caraffe con i filtri o dispositivi pper eliminare calcio e cloro. Questo vale soprattutto per la seconda fascia, più ‘matura’, tra i 25 e i 34 anni (25,4%) contro il 22,2% dell’altro target. La tipologia più di moda sembra essere la caraffa filtrante, scelta rispettivamente dal 17,4% e dall’11%. Mentre una netta minoranza, cioè il 6,2% e il 4,7% possiedono apparecchi con filtro per eliminare il cloro e altre sostanze.

CHIOSCHI D’ACQUA. Condindustria ha poi indagato sui famosi “chioschi d’acqua”, quelli di cui solo pochi piccoli comuni sono dotati e che permettono di acquistare acqua naturale, filtrata o frizzante a prezzi stracciati portandosi le bottiglie da riciclare con sè e facendo spesso file chilometriche. Ebbene, chi abita nei comuni ‘fortunati’ fa uso di tale servizio circa la metà o poco più, rispettivamente il 51,6% e il 62% delle due fasce di giovani. Mentre nei comuni dove i chioschi non sono disponibili, solo il 9,3% tra i 18 e i 24 anni e il 12,2% tra i 25 e i 34 anni non aderirebbe comunque a tale iniziativa. Da ciò ne conviene che, forse, creare più chioschi renderebbe più felici i cittadini e soprattutto i giovani, e ne gioverebbe anche il comune traendone guadagno.

Sara Stefanini

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