Lenti a contatto, come portarle senza che l’occhio si ribelli. Bocciate in piscina e al mare, vietato dormirci

lenti a contatto2 Curare e mantenere nelle migliori condizioni le vostre lenti a contatto è importantissimo, almeno quanto i modi e i tempi in cui le usate. Questo perché le lenti a contatto sono un corpo estraneo al quale l’occhio deve abituarsi e, inoltre, se non completamente pulite possono causare danni anche molto gravi all’occhio.

Per esempio, non tenendo le lenti a contatto nel loro liquido, facendo gesti sbagliati come sciacquarle sotto l’acqua, si va incontro a diversi tipi di infezione, tra i quali la congiuntivite. L’acqua corrente infatti può contenere anche in minima parte, agenti batterici e stafilococchi: portarli nel ‘cuore’ dell’occhio, una parte del corpo così sensibile, non è il massimo dell’igiene.

Ricordate che ogni volta che vi cambiate o rimettete le lenti a contatto dovete imparare a dare loro un leggero massaggio all’interno del loro liquido, acquistando i prodotti adatti al loro giusto mantenimento.

lenti a contattoIn questo modo la lente si ripulirà delle eventuali scorie e potrete indossarla. Non usate per troppo tempo lo stesso liquido: controllatelo sempre perché spesso ha una scadenza breve. E, soprattutto cambiate il liquido dal portalenti ogni giorno. Gli stessi portalenti devono essere puliti e disinfettati almeno una volta alla settimana.

Un’altra raccomandazione è quella di ricordarsi che portate delle lenti a contatto. Se andate al mare, durante il bagno evitate di metterle e se prendete il sole, proteggete gli occhi con occhiali da sole. Evitate di metterle quando andate in piscina e anche quando fate la doccia.

Nel vostro occhio con le lenti a contatto non deve entrare acqua, cloro, salino e nulla che ne disturbi il già delicato equilibrio. Ricordate che le lenti a contatto non andrebbero portate che per 6-8 ore giornaliere: in sostanza, quando siete a casa, dovreste sostituirle con occhiali da vista. Ecco perché – a meno che non siano giorno e notte – è vietatissimo dormirci.

Giulia Cantelmi

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