Matrimoni in crisi
Gli italiani preferiscono la convivenza

Meno matrimoni e possibilmente low cost, per gli italiani che, in media superano i 30 anni di età. Questa la fotografia di un’Italia sempre meno vestita di bianco. I matrimoni celebrati sono stati 230mila nel 2009 e poco più di 217mila nel 2010. Circa 3 cerimonie ogni 1.000 abitanti e 30 mila celebrazioni in meno

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Tra le regioni, il calo più marcato è quello di Lazio, Lombardia e Toscana. Il matrimonio è dunque in crisi e la tendenza alla riduzione delle nozze è in atto dal 1972, ma nel biennio 2009-2010 il calo è stato particolarmente accentuato. Gli italiani, però, non riescono a rinunciare al classico matrimonio da favola, col vestito bianco ed in chiesa. Il 63% sceglie, infatti, il rito religioso e solo il 37% quello civile.

Le prime nozze sono in diminuzione mentre sempre più giovani scelgono la convivenza. L’Istat conferma che l’incidenza di bambini nati al di fuori del matrimonio è in continuo aumento ed ha raggiunto il 21,7% del totale dei nati nel 2009. Inoltre, i costi per un matrimonio tradizionale sono eccessivamente elevati, una media di 27mila euro secondo l’Adoc, l’associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori. Accrescono, quindi, le soluzioni delle cerimonie fai-da-te, scendendo ad una spesa minima di 12mila euro.

Il quadro è una chiara conseguenza della progressiva crisi economica e del problema ormai consolidato della disoccupazione e precarietà giovanile. I giovani, non trovando lavoro, vanno via di casa più tardi e si sposano ancora dopo. E poi ci si chiede perché non si fanno figli.

Sara Stefanini

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