Padova: bambino prelevato da scuola con la forza

IL CASO. Così si allevano i prossimi terroristi: il capo della polizia, Antonio Manganelli chiede scusa per i metodi da Gestapo dei poliziotti di Padova. Chi l’ha visto ha mostrato le scioccanti immagini di un bambino padovano di appena dieci anni sottratto alla madre (e prelevato direttamente da scuola sotto l’occhio rabbrividito degli altri compagni di classe) a forza di spintoni, trascinamenti vari contro la propria volontà. L’intervento barbaro degli agenti che si avvalevano dell’alibi della presenza del padre, del beneplacito del e del mandato degli assistenti sociali, ha peggiorato la già burrascosa la situazione. Il ragazzino, che si è sottratto alle spinte energiche degli agenti, ha avvertito un senso di soffocamento. Una zia, accorsa in aiuto del nipotino, ha filmato la scena pietosa: la donna è stata minacciata persino da un tutore della legge: «Io sono un ispettore di polizia, lei non è nessuno». IL VIDEO

Ricostruzione. Leonardo,un bambino di 10 anni, al centro di una causa di affidamento, è stato prelevato con la forza da scuola per essere collocato in una casa famiglia. Tre persone si sono presentate in classe intimando ai compagni di uscire dall’aula. Una volta rimasto solo, il piccolo è stato prelevato con la forza, nonostante si tenesse disperatamente avvinghiato al suo banco, piangendo. Poi è stato trascinato per la strada, urlante da una serie di persone tra cui il padre, gli assistenti sociali, e alcuni poliziotti guidati da un consulente tecnico d’ufficio che aveva diagnosticato in lui una malattia rifiutata dalla comunità scientifica internazionale, la Pas (Sindrome da Alienazione Parentale). La famiglia del piccolo assistita l’avvocato Andrea Coffari, sporgerà denuncia per le modalità disumane usate con il bambino, il quale chiedeva disperatamente aiuto senza che l’azione violenta s’interrompesse.

Giovedì mattina alle 8,30 i genitori dei compagni di classe manifesteranno davanti alla scuola elementare Cornaro di Cittadella. Nelle cause di separazione i casi di prelevamento dei minori contesi con l’uso della forza sono molto più diffusi di quello che si pensa. Il piccolo viveva con la mamma e vedeva il padre in incontri protetti. Rifiutava di vederlo da solo, nella sua abitazione o altrove, in quanto nelle precedenti frequentazioni riferiva di aver subito maltrattamenti psicologici di vario tipo.

L’avvocato del piccolo ha dichiarato che ieri il pediatra di fiducia ha chiesto di visitarlo presso l’istituto in cui è stato recluso e non gli hanno permesso di incontrarlo. Ha dichiarato che la scuola intende fare denuncia in quanto i bambini che hanno assistito sono sotto shock dopo aver visto prelevare il piccolo in quel modo  incivile.

Diego Cimara

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