Un piatto di pasta a 6,30 euro, una bottiglietta d’acqua a 1,70 euro e per finire il pranzo ‘nuziale’, un caffè a 1,10 euro. Per un totale di 9,10 euro al giorno. La pausa pranzo costa, ecco perché i lavoratori italiani che portano il pranzo da casa stanno aumentando. Un pasto tipo in un bar o in un self service può arrivare a costare fino a 288,20 euro al mese. Dato che è aumentato del 3% rispetto al 2012. A rilevarlo è la Federconsumatori attraverso il monitoraggio dell’osservatorio nazionale.
Di anno in anno si fanno sempre più salati i prezzi delle pietanze servite presso i punti di ristoro, le mense ed i self service. Infatti, un pasto tipo: acqua, piatto di pasta, macedonia e caffè consumato in un bar/self service può arrivare a costare 13,10 € al giorno, per un totale di 288,20 € al mese, ben il 137% in più rispetto al 2001. Un andamento che non sorprende, vista l’inarrestabile crescita dei prezzi, soprattutto quelli relativi ad i prodotti maggiormente acquistati.
PRANZO AL SACCO. Una scelta sicuramente meno comoda, ma che permette un notevole risparmio sembra essere quello di portarsi il ‘fagottello’ da casa. Un panino, un piatto di pasta fredda o di insalata preparato il giorno prima o la mattina all’alba e quello che fanno i lavoratori per risparmiare qualche euro. Un piatto tipo preparato a casa, infatti, costa circa 3 euro, cioè il 77% in meno rispetto a quello acquistato. Economico e genuino.
Sara Stefanini