Condominio: più responsabilità agli amministratori
Case, crollo delle vendite al 25%, semestre negativo

Rivoluzione per 10 milioni di italiani, è stata approvata alla Camera la nuova legge che regola le responsabilità degli amministratori e dei condomini che si intendono come edifici a più piani e non villini (anche se divisi per 2 o per 4 che costituiscono unità familiari). Ecco le novità che sconvolgono 15,6 milioni di spese l’anno. In più, la crisi economica, occupazionale e il crollo nell’erogazione di mutui, fanno sentire i loro effetti anche sul mercato della casa, da sempre bene rifugio per eccellenza degli italiani. I drastici cali a due cifre sono il leitmotiv di tutta penisola

LE NOVITA’. I condomini possono chiedere all’amministratore la prestazione di una garanzia: è uno dei punti cardine della riforma che concede la facoltà di chiedere all’amministratore la prestazione di una garanzia per un importo pari al bilancio dello stabile. Tra le novità la possibilità implicita di procedere alla cessione e alla divisione delle parti comuni, attraverso la formula della “sostituzione”, da approvare con la maggioranza dei condomini che rappresentino almeno due terzi dei millesimi. La sostituzione è possibile anche quando cessa l’utilità delle parti comuni, o quando si può realizzare altrimenti l’interesse comune. In questo caso l’assemblea viene convocata almeno 30 giorni prima anche gli inquilini, oltre ai condomini, possono chiedere di intervenire con diffida per tutelare le parti comuni.

L’amministratore, con mandato biennale, non può attendere più di quattro mesi per agire nei confronti degli inquilini morosi e deve ottenere un decreto ingiuntivo del tribunale sospendendo l’erogazione dei servizi nei confronti di chi non paga. Deve obbligatoriamente essere resa più trasparente la contabilità condominiale, con rilascio di ricevute fiscali che i condomini possono, via via, mettere in detrazione, pena la revoca dell’incarico. L’amministratore è tenuto a convocare l’assemblea per l’approvazione del rendiconto entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio.

Il condominio diventa, così, una vera a propria azienda autogestita in cui la figura dell’amministratore esercita un potere manageriale, assumendosi maggiori responsabilità sia in termini amministrativi che giuridici. La legge impone quindi che i nuovi amministratori condominiali siano iscritti al registro della Camera di Commercio, dove devono dimostrare di non aver avuto pendenze giuridiche nello specifico professionale.
La nuova norma, oltretutto, prevede che sia l’amministratore a rispondere in prima persona delle quote non versate dai condomini, pertanto è anche nel suo interesse risolvere in tempi brevi le eventuali inadempienze. Al fine di evitare spiacevoli contenziosi dovuti alla cattiva gestione condominiale, la nuova normativa prevede la stipula di una polizza assicurativa che tuteli i condomini dagli errori commessi dall’amministratore, esimendoli così da risarcimenti che fino a ieri erano a carico del condominio.
Per snellire le procedure e i processi di manutenzione straordinaria è stato abolito il principio di unanimità in sede di assemblea condominiale, rivalutando il diritto di maggioranza, secondo cui è sufficiente il consenso del 50%+1 dei condomini in merito alle decisioni esposte nell’ordine del giorno.

CROLLO DELLE VENDITE. Se l’anno era cominciato male, le cose adesso vanno anche peggio. I dati dell’agenzia del territorio sul secondo trimestre 2012 parlano chiaro: il volume generale delle compravendite è crollato del 24,9% rispetto a un anno fa. Tutti i settori, dal residenziale al terziario, soffrono gravemente gli effetti della crisi. Aprile, maggio e giugno sono andati persino peggio del primo trimestre, che già aveva lanciato l’allarme con il -17,8% di transazioni. La tendenza negativa, se si osservano le transazioni nette, dura ormai dal 2006. La crisi economica, occupazionale e il crollo nell’erogazione di mutui, fanno sentire i loro effetti anche sul mercato della casa, da sempre bene rifugio per eccellenza degli italiani. Tutti i dati macroeconomici, in effetto, si sono rivelati peggiori del previsto: il pil, il tasso di disoccupazione, la produzione industriale e i consumi la crisi non distingue tra città e provincia, nord e sud, centro e hinterland. I drastici cali a due cifre sono il leitmotiv di tutta penisola.

SÌ AGLI ANIMALI NEI CONDOMINI. Via libera a cani e gatti. L’aula di Montecitorio ha approvato l’articolo della nuova legge sui condomini negli edifici che vieta ad inquilini e proprietari di proibire il possesso e la detenzione di cani e gatti e nelle case. Due zampe e quattro zampe devono convivere, insomma.
«La mia proposta di legge diventerà presto una realtà. Finalmente nessun regolamento condominiale potrà più vietare di possedere animali da compagnia in casa». Lo dichiara Gabriella Giammanco, deputato del Pdl.
Anche l’ex ministro del Turismo, onorevole, Michela Vittoria Brambilla, ha espresso “grande soddisfazione” per l’approvazione. «Con questa scelta – spiega la parlamentare – viene finalmente esclusa la possibilità di imporre al proprietario una limitazione che davvero non aveva alcuna ragione d’essere. A questo punto – prosegue – mi auguro un rapido passaggio in Senato, per trasformare il testo in legge».

Diego Cimara

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