Premiati 10 dipendenti modello Atac, ma quando premiano i cittadini pazienti?

Il premio è stato consegnato dal sindaco Gianni Alemanno insieme all’assessore per la Mobilità Antonello Aurigemma e l’amministrat0re delegato dell’Atac Carlo Tosti.

Dieci sono stati i dipendenti: gli autisti Claudio Tatananni, Franco Colangeli, Giovanni Pagnano, Giuliano Di Rado, Fabio Rota Basoni, , l’impiegata Francesca Inglese, il capolinea Luigi Calderari, l’operatore Nunzio Petroni e gli operai Daniele Pozzoni e Carlo Amantini. Il premio? Una settimana pagata in un hotel di Roccaraso o 15 giorni nello stabilimento Dopo Lavoro di Atac a Ostia.

Tra le azioni di elogio c’è il salvataggio di un’anziana signora colta da un malore, du una donna dal suicidio, la difesa di madre e figlia da un’aggressione razzista. Non è un evento di facciata, spiega il presidente di Atac Francesco Carbonetti, ma un gesto significativo di trasparenza per una sempre più viva meritocrazia.

Nulla da obiettare ai dieci vincitori che hanno senza dubbio compiuto gesta onerose. Ma quando premieranno la pazienza, l’impegno dei pendolari e le condizioni in cui viaggiano i cittadini ogni giorno? Basterebbe venissero premiati anche solo con l’efficienza, che dovrebbe, tra l’altro, essere prerogativa principale di una società per azioni di trasporti che si rispetti. Soprattutto in una città metropolitana come Roma.

Sara Stefanini

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