La rubrica della Roma. Cuore Giallorosso
Cade nel derby: sogni e certezze svaniscono?

Diluvio torrenziale, papere dei portieri, De Rossi che perde la testa, Roma avanti, poi raggiunta e superata, infine il pareggio sfiorato all’ultimissima azione: non si può certo dire che abbia prevalso la noia, nel derby della Capitale, ma probabilmente il segno “X” avrebbe rispecchiato in maniera più fedele l’andamento della sfida tra i giallorossi e la Lazio, vincitrice per 3-2.

Biancocelesti probabilmente più convinti, ma per il terzo derby di fila avvantaggiati dagli episodi e dalla superiorità numerica: una comica di Goicoechea, un assist di pozzanghera per Klose su tiro sbagliato di Hernanes ed un autentico regalo di Piris a Mauri. Fermo restando che “chi vince ha sempre ragione“, di fronte a certe cose c’è poco da fare.

Non è bastata dunque ai giallorossi la voglia di riscatto dopo 3 sconfitte consecutive nelle stracittadine. La squadra di Zeman è stata bella solamente a tratti, e per di più nel primo tempo. Nella ripresa i lupacchiotti sono riusciti a creare qualche pericolo nella parte finale, quando il Boemo ha inserito Pjanic e Marquinho al posto di Totti e Florenzi, e per poco non arrivava un incredibile 3-3 all’istante conclusivo dell’incontro. Ma è troppo poco.

Per l’ennesima volta la Roma è partita bene, con ottima personalità e portandosi avanti nel punteggio, ma come già accaduto in molte altre partite di questo inizio stagione ha prestato il fianco alla rimonta avversaria. Problema atletico e psicologico che andrà assolutamente risolto, se si vuole cercare di raggiungere le posizioni che contano, altrimenti il rischio è quello di vivere un altro anno di agonia. Come se non bastasse la fa da padrone il nervosismo: troppe ammonizioni ed espulsioni, ed il gesto inconsulto di Daniele De Rossi nei confronti di Mauri, con il centrocampista di Ostia che salterà 3 gare, unito ai gialli dei diffidati Burdisso e Tachtsidis, costringerà Zeman a doversi inventare delle soluzioni alternative in vista del delicato posticipo di lunedì prossimo contro il Torino.

L’unica certezza rimane Erik Lamela, a segno per la sesta gara consecutiva, anche se curiosamente i suoi gol non sembrano portare bene alla Roma: nei 7 incontri in cui ha centrato il bersaglio grosso, nessuna rete è risultata decisiva per il risultato finale, ma soprattutto per ben 4 volte è arrivata una sconfitta. Ma è chiaro che dare le colpe all’argentino per il rendimento scadente della squadra sarebbe quantomeno fuori luogo. In ogni caso, adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e di ripartire, per quanto il morale possa essere comprensibilmente sotto i tacchi. Il calendario, almeno quello, è favorevole: i prossimi 3 impegni, col Torino all’Olimpico e con Pescara e Siena in trasferta impongono alla Roma di conquistare almeno 7 punti su 9 disponibili. Il tutto con Zeman e i giocatori, dopo aver fallito l’appuntamento più atteso, nell’occhio del ciclone come non mai.

Luca Rossetti

Lascia un commento