Roma è in fiamme? Ecco il decalogo per prevenire incendi boschivi

Le aree verdi d’estate sono soggette a rischio d’incendio, soprattutto se ci sono di mezzo le sterpaglie secche e la siccità. Roma è stata tra le città più colpite dai roghi e dal parco della valle del Treja, arriva il decalogo per evitare le fiamme.

La stragrande maggioranza degli incendi è provocata volontariamente dall’uomo per protesta, per violenza, per vandalismo, per costruire o investire sulle aree bruciate, per trarre van­taggi economici dall’uso del fuoco o dai lavori di rimboschimento o antincendio, per bruciare le discariche abusive, per creare o ampliare i pascoli, per far nascere particolari specie di funghi, per favorire la nascita di asparagi, per favorire la ricerca delle lumache, per stanare cani randagi, per motivi le­gati alla caccia al cinghiale, per ve­dere operare i mezzi aerei, per creare terreni coltivabili, per piromania. Ma ci sono anche casi involontari, sempre umani, come la disattenzione di un mozzicone di sigaretta buttato in mezzo alle sterpaglie o la pratica seguita dai pastori di bruciare la vegetazione erbacea ed arbustiva secca per migliorare i pascoli. In rarissimi casi avviene per motivi naturali tra cui lampi, eruzioni vulcaniche o autocombustioni, impossibili tutti e tre in una città come Roma.

Fioriture ai margini di una splendida area boscata - foto R. Sinibaldi

Fioriture ai margini di una splendida area boscata - foto R. Sinibaldi

Il fuoco che pervade il bosco produce danni alla vegetazione, all’ambiente e al suolo, ed annulla i benefici ecologici, sociali, di difesa del suolo, ricreativi, ambientali e paesaggistici rap­presentati dalla vegetazione forestale. Oltre ai danni economici, vanno considerati gli ingenti danni naturali e la rottura degli equilibri ambientali. Per questo motivo, dal parco della valle del Treja, a Mazzano Romano, in provincia di Viterbo, arrivano degli accorgimenti volti alla salvaguardia del territorio e alla prevenzione.

IL DECALOGO PER LA PREVENZIONE DEGLI INCENDI BOSCHIVI
1. Non accendere mai alcun tipo di fuoco nei boschi, o in prossimità degli stessi, o in aree con vegetazione secca intorno;

2. Non bruciare mai residui vegetali (foglie, frasche, rami, cespugli, stoppie, felci, ecc.), neppure fuori delle aree boscate, senza prima aver telefonato al locale Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato, per verificare la fattibilità dell’operazione;

3. Non accendere fuochi per barbecue, tranne che nelle aree appositamente attrezzate e autorizzate;

4. Prima di abbandonare un fuoco in un’area autorizzata verificare sempre che tutte le braci siano spente completamente, gettandoci sopra abbondante acqua;

5. Non gettare mozziconi di sigaretta, né altri oggetti dai finestrini delle auto;

6. Non abbandonare rifiuti nei boschi, che possono costituire una esca per gli incendi;

7. Non parcheggiare auto con marmitta catalitica su terreni con erba secca;

8. Nelle zone a rischio incendi, non usare apparecchi che producono fiamme o scintille;

9. Nelle zone più esposte agli incendi, attorno alle abitazioni e ai manufatti, lungo il ciglio delle strade, mantenere il terreno sgombro dalla vegetazione arbustiva ed infestante, dai rifiuti e dal materiale facilmente combustibile;

10. Se si vede qualcuno che sta accendendo un fuoco in un bosco o in un’area a rischio incendi, intervenire per dissuaderlo evidenziando i pericoli ai quali si espone l’ambiente. Inoltre se si vede del fumo in un bosco o in un’area naturale, o fiamme in una foresta, sul bordo di una strada, in un campo, in un edificio, ecc., chiamare immediatamente il Corpo Forestale dello Stato (numero verde 1515) o i vigili del fuoco (numero verde 115); la telefonata è gratuita; è opportuno segnalare anche ogni situazione di potenziale rischio.

Sara Stefanini

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