Rubrica del calcio del lunedì
La serie A vista da Marco Stiletti

Di nuovo Juve-Napoli. La serie A è in flashback. Si è tornati indietro di quasi un mese e mezzo perchè lo scettro di anti-Juve torna nelle mani del Napoli che passa a Cagliari con l’infinito Hamsik e si porta a due soli punti dalla Signora. Dopo il pareggio della scorsa giornata con la Lazio la Juve ha rallentato ancora, perdendo a San Siro contro il Milan. I rossoneri hanno obbligato la squadra di Conte alla seconda sconfitta in stagione. Dalla Sardegna, il Napoli ha spedito un messaggio ricco di significati: il Napoli ha vinto su un campo spinoso, senza il totem Cavani, senza il suo miglior assistente (Pandev), senza un leone come Campagnaro.

Ha vinto una partita difficile, sapendo soffrire, limitando i danni, per poi colpire al momento giusto, con la pazienza, la freddezza che in genere accompagnano i grandi. Quello che manca ai partenopei però è il coraggio tattico e qualità in mediana: le armi della Juve campione d’Italia. E’ qui che deve crescere ancora il Napoli se vuole arrivare in testa. Deve crescere il coro e Mazzarri aiutarlo a crescere, gestendo meglio il turnover, prescindendo dal dogma degli insostituibili.

Maledizione Juventus Stadium. Dietro la Juve a far le spese è stata la sola Inter. Avrebbe potuto issarsi a un gradino dalla vetta, cade invece a Parma, sempre più vittima della maledizione dello Juventus Stadium. Forse Stramaccioni si è pentito di averlo violato, come certe piramidi sacre. Dopo la vittoria a Torino infatti: un solo punto in tre partite. Ma la maledizione forse non c’entra. L’Inter aveva e ha problemi di equilibrio che non sono mai stati risolti e Strama è il primo ad esserne conscio: anche alla vigilia ne ha parlato a lungo. Con un Alvarez in più e un Cassano in meno, il tecnico ha cercato di recuperare più protezione della difesa, che ha sofferto con Atalanta e Cagliari. Ma così Milito e Palacio sono diventati irraggiungibili: fase offensiva quasi nulla. Appena la linea di Cambiasso nella ripresa ha provato a salire, ecco Sansone che cavalca per 40 metri indisturbato arrivando fino in porta senza problemi.

Lazio spartiacque. A meno sei dalla Juventus e a più tre sui cugini eterni rivali romanisti, la Lazio è diventata la squadra delle mura divisorie. Le mura che dividono l’alta classifica con tutto il resto. Dopo la vittoria contro l’Udinese la squadra di Petkovic può insidiare le squadre di vertice. Le ultime cinque giornate sul cammino dei biancocelesti ci saranno Parma, Bologna, Samp e Cagliari e di mezzo l’Inter che potrebbe diventare, come l’anno scorso, uno scontro diretto. Finalmente dopo essere stata la bestia nera della Lazio per quasi due anni, l’Udinese è stata battuta. Petkovic non ha temporeggiato e subito ha messo gli uomini migliori per battere i fruliani in piena emergenza. Sarà la vittoria di questa sera a dare agli uomini di Petko l’energia e l’entusiasmo per un bel filotto di vittorie?

Roma più continua. Seconda vittoria consecutiva per la squadra di Zeman. Seconda partita senza subire gol. Le due partite con Torino e Pescara sono state un toccasana per la Roma. Oltre a non subire gol, c’è stato in attacco il ritrovato Destro che è riuscito a segnare dopo tante partite opache. Il gioco è di poca matrice zemaniana, ma forse alla Roma va bene così perchè non si subisce e si portano a casa con il minimo sforzo e con poco gioco i punti per scalare la classifica.

La cura del presidente. Il piano del cavaliere Silvo Berlusconi sta andando alla perfezione. Era sceso da quel elicottero come se fosse stato un angelo caduto dal cielo per aiutare in terra i suoi ragazzi. E così è stato. Le visite del presidente hanno dato carica all’ambiente e più fiducia ad Allegri che non perde da quella brutta partita di San Siro contro la Fiorentina. La vittoria sulla Juve è stata una vittoria di carattere. Un po’ di fortuna per il fallo inesistente di Isla e per la Juve che in campo non c’era, il Milan con questi uomini e con El Shaarawy, nuovo leader, può scalare la classifica. Occhio però a quando si va ad incontrare squadre con alto tasso tecnico e tattico.

Marco Stiletti

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