Rubrica del calcio del lunedì
La serie A vista da Marco Stiletti

La signora stecca. E’ successo ancora. Dopo la sconfitta contro la Samp e ora il pareggio di Parma, la Juventus vede i fantasmi. Il 2012 è stato un anno stellare per gli uomini di Conte, invece il 2013 si sta rivelando un incubo. E’ successo sempre alla Juve negli ultimi anni. In inverno sembra andare in letargo per poi risvegliarsi in primavera. Manca Asamoah, impegnato in coppa d’Africa, sulla fascia sinistra.

Non ci sono ricambi adatti. Per sostituire momentaneamente il ghanese si era optato per Padoin o Giaccherini e poi all’occorrenza Peluso, chiamato anche per sostituire Chiellini, ha fallito fino adesso completamente. Con la Lazio a -3, la squadra di Conte ora non potrà più fare passi falsi e con l’Udinese serve un cambiamento di rotta per non gettare via un campionato che sembrava già abbondantemente in suo possesso.

L’anti Juve. Pektovic e la sua Lazio non si possono più nascondere. I biancocelesti, vincendo con l’Atalanta, inanellano la quarta vittoria consecutiva e proseguono con il loro dodicesimo risultato utile consecutivo, sono ufficialmente loro l’anti-Juve. Nelle ultime sette giornate il tecnico bosniaco ha ridotto il ritardo da nove a tre lunghezze rispetto ai bianconeri. Impossibile non parlarne, anche se l’obiettivo dichiarato resta l’ingresso in Champions. La svolta è maturata nell’intervallo. Pektovic s’è fatto sentire, ha scosso la Lazio e ha optato per un doppio cambio, già deciso prima dell’intervallo. Fuori Candreva e Lulic, dentro Cana e Floccari, nuovo sistema di gioco. Con il 3-5-2 la squadra biancoceleste ha cominciato a sviluppare la manovra in profondità, ha ritrovato il dominio sulle corsie esterne, ha preso in pugno la partita.

Voglia di continuità. Aspettando la sentenza della giustizia sportiva che potrebbe regalare almeno un punto negato, il Napoli continua a vincere e ad inanellare la terza vittoria consecutiva. Questa volta niente Cavani, a portare i partenopei a meno 5 dalla Juve sono Maggio e Inler che nel primo tempo chiudono la pratica. Il Palermo accenna una reazione, ma poi Insigne spegne ogni tentativo di rimonta siciliana con il gol del 3 a 0. Dopo le partite con Siena e Roma, il Napoli, visto con il Palermo, sembra una squadra che oltre a trovare continuità da scudetto, sembra avere anche altri goleador come Maggio che segna per la terza volta consecutiva gol importanti che mettono paura alla Juve che dovrà passare nel girone di ritorno anche dal San Paolo.

La corsa all’Europa League. Del gruppo sotto a Juve, Lazio e Napoli, a sperare sembra al momento solo l’Inter per qualche tentativo di rimonta per lo scudetto. Ma più che i punti col Pescara confortano Stramaccioni i riscontri di gioco, a cominciare dalla prova di Benassi. Senza strafare, ma con più gamba e più recupero di Cambiasso, l’esordiente Benassi ha ricucito e dato ordine a un reparto che sa soprattutto correre. Non sarà Xavi o Pirlo, ma il ragazzino sa fare quel che serve. Il gol l’ha fatto sgorgare Chivu che Strama ha rimpianto spesso, perchè vuole difensori che costruiscano. Il raddoppio l’ha firmato Guarin che ora è nelle condizioni tattiche ideali per esprimere il suo talento tecnico e atletico. La lotta di vertice troverà un’Inter con altre pretese. Sotto l’Inter, al momento quarta, c’è piena baguarre Europa League. La vittoria dell’Udinese sulla Fiorentina e quella del Catania sulla Roma aprono questo traguardo a più squadre. Si va dai 38 punti dell’Inter ai 29 del Catania, sette squadre in 9/6 punti non molti per definirsi in fuga. La Fiorentina e la Roma sono in crisi in quanto nel 2013 non riescono a vincere più. Il Milan con una vittoria e un pareggio resiste al settimo posto, ma ora ha l’accoppiata Parma e Udinese a solo un punto e il Catania a due. Proprio queste tre squadre si dovrà capire nelle prossime giornate se potranno scalare la classifica a danno di una delle grandi.

Rossoblù alla riscossa. Manca solo il Genoa all’appello, ma era impossibile questa domenica. Il Cagliari, infatti, è tornato alla vittoria proprio contro il grifone. Il Bologna, invece, contro il Chievo. La cosa che risalta però è che nella zona retrocessione a muoversi sono state, oltre al Torino vincente contro il Siena in casa, le squadre di colore rossoblù. Il Cagliari di Lopez aveva bisogno di vincere e di arrivare almeno al quart’ultimo posto. Anche il Bologna lo stesso dopo aver vinto contro il Napoli al San Paolo. Lì sotto al momento la squadra che rischia tantissimo sembra il Palermo che non vince dal derby contro il Catania di fine novembre. Il Siena, perdendo anche a Torino, è quasi con un piede in serie B, tranne clamorosi miracoli.

Marco Stiletti

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