Rubrica del calcio: Orizzonti di Milan
Affondo rossonero. Imbarca 3 goal dalla Fiorentina

L’epopea berlusconiana non aveva mai conosciuto una stagione così disgraziata, i rossoneri colano a picco davanti al proprio pubblico al cospetto di una Fiorentina che studia da grande squadra. Il match di questo week-end calcistico poneva diversi interrogativi e la risposta più importante la danno i viola, oramai pronti a recitare un ruolo da protagonista nel grande proscenio della Serie A. Il Milan torna ad essere piccolo piccolo, fa un salto indietro e subisce una lezione di calcio dai ragazzi di Montella, che interpretano l’incontro alla perfezione, meritando ampiamente il risultato.

Eppure il Milan a conti fatti non demerita del tutto, il gioco espresso è a tratti interessante, ma a pesare è ancora una volta una diffusa ingenuità che affligge la fase difensiva. L’assenza di Thiago Silva continua a pesare e fin quando Allegri non troverà le giuste contromisure la difesa resterà il reparto che solleva più inquietudini, certo non aiuta nemmeno il continuo valzer di cambi tra i centrali. La Fiorentina appare per ora di una categoria superiore e saper sfruttare gli episodi a proprio vantaggio è sintomo di grande squadra. Non è un caso, dunque, che le due reti del primo tempo arrivino entrambe sugli sviluppi di un fallo laterale: Aquilani al 10′ appoggia in rete la sponda di Toni, mentre Borja Valero al 37′  supera in contrasto il molle Mexes e firma il raddoppio. Nel mezzo c’è un buon Milan che non dispiace affatto e il rigore che Pato al 33′ spedisce in curva. Allegri questa volta, a dispetto di scelte più coperte che contraddistinguono il suo credo tattico, le prova tutte per vincere, mettendo a 15′ dal termine Robinho a far coppia con Pazzini, Bojan ed El Shaarawy. Il goal nel finale di El Hamdaoui (Milan in 10 per infortunio di Bonera) appare forse troppo severo, sicuramente serve solo per le statistiche.

Ora i rossoneri dovranno preparare la proibitiva trasferta di Napoli mentre, nelle orecchie di molti, ronza il ritornello di una famosa canzone: “povero diavolo che pena mi fa”. E il cuore e la memoria tornano agli antichi fasti, quando il Milan incantava sui palcoscenici di mezza Europa come la suadente voce di una sirena. “Mi ritorni in mente bella come sei…come non sei tu”. Ah i ricordi.

Paolo Florio

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