Rubrica del calcio: Orizzonti di Milan
Balotelli returns

mario balotelliHa dovuto attendere 900 giorni Mario Balotelli per approdare sull’isola felice rossonera. Un sogno covato a lungo e finalmente realizzato, d’altronde di segnali Super Mario ne aveva inviati tanti all’entourage milanista. Addio, dunque, alla prigione d’orata di Manchester, a Roberto Mancini (suo padre calcistico) e ad un paese che poi più di tanto non l’ha capito.

Al Milan approda un giocatore dalle potenzialità infinite, i 20 milioni più bonus con cui è stato strappato al City rappresentano un’investimento importante ma comunque bilanciato dalle prospettive di aver portato a casa un calciatore che potrebbe raggiungere gli alti livelli tecnici raggiunti negli ultimi anni da Messi e C.Ronaldo. Salutato Pato, il Milan si getta alle spalle anche le incomprensioni di un mercato estivo a dir poco traumatico, le dolorose cessioni di Thiago e Ibrahimovic avevano creato una frattura tra dirigenza e tifoseria, ora però finalmente sanata. La chiave strategica di questa sessione di mercato è stata quella di puntare sui giovani: oltre a Balotelli, sono stati prelevati i cartellini di Saponara (lasciato ad Empoli) e Salamon enbrambi del 91′. L’eccezione che conferma la regola risponde al nome di Zaccardo, l’ex parmense (32 gli anni) assicurerà duttilità tattica ed esperienza alla retroguardia rossonera.

el shaarawySe dal mercato sono arrivati i botti, dal rettangolo di gioco arrivano notizie ugualmente importanti. La vittoria a Bergamo proietta i rossoneri a 6 punti dal terzo posto, con un Balo in più nel motore e una piazza nuovamente “indiavolata” la corsa alla Champions League diventa improvvisamente meno arcigna. La gemma di El Shaarawy alla mezz’ora del 1° tempo è l’unico sussulto di una partita mediocre giocata su un terreno ai limiti della praticabilità.

Ora per mister Allegri si delinea una doppia sfida: inquadrare Balotelli nello scacchiere tattico e, cosa forse ancor più importante, tenerne a bada i bollenti spiriti. Berlusconi in tempi non sospetti aveva etichettato l’attaccante bresciano come “mela marcia”, salvo poi correggere il tiro e dare l’ok a Galliani sulla fattibilità dell’accordo, in tempi di elezioni le vie della politica sono davvero infinite. Ad Allegri giunge tra le mani una patata che più bollente non si può, ma il bello delle sfide difficili risiede proprio nella loro imprevedibilità, che il carattere forte e deciso (a volte spigoloso) di Max riesca a domare la cresta di Super Mario? Si accettano scommesse.

Paolo Florio

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