Rubrica del calcio: Orizzonti di Milan
Fumata blaugrana, Milan spazzato via

MilanIn tempi di conclave anche il Milan ha la sua fumata ed è nerissima. I milanisti salutano l’Europa che conta uscendo dalla porta di servizio dopo la figuraccia raccolta in terra blaugrana. Perché un conto è uscire dopo una partita giocata facendo salvo l’onore, altro è uscire dopo una prestazione praticamente inesistente. I rossoneri in campo non sono mai scesi per davvero: impauriti, rintanati nella propria metà campo hanno spianato la strada alla rimonta del Barcellona.

Dopo 5′ di gioco il tiki-taka spagnolo ha già prodotto la prima marcatura di Messi e il Milan si ritrova con un gol sul groppone troppo presto. Alla mezz’ora inoltrata la qualificazione si polverizza virtualmente: Niang si ritrova, dopo un errore di Mascherano, solo davanti a Valdes ma coglie il palo, sul ribaltamento di fronte Messi colma il gap della partita d’andata. La seconda frazione è una lenta agonia: il Barcellona scandisce il ritmo partita come meglio crede, i rossoneri appaiono sempre più inadeguati al blasone della sfida. Il 3-0 degli spagnoli è spianato dal grossolano errore di Costant, il 4-0 è susseguente alla sufficienza con cui Robinho calcia una punizione sulla trequarti. Il brasiliano, infatti, nell’arrembante finale di partita, con i rossoneri finalmente in avanti con coraggio, invece di sparare la palla in area di rigore innesca, con un passaggio corto, il contropiede avversario chiuso dal giovane Jordi Alba. Un’annotazione a priceless milanmargine va fatta per il modulo disegnato da Allegri, un 4-3-3 che di offensivo nella pratica non ha nulla e che non calza con la partita di solo ripiegamento a cui il Milan si vota. A quel punto era meglio rinunciare ad un attaccante e mettere un uomo in più nella mediana, scelta quest’ultima che avrebbe assicurato una maggiore copertura del campo soprattutto in orizzontale. Insomma se ti presenti al Camp Nou con uno schema spregiudicato perché non seguire questa strada fino alla fine e provare ad imbastire azioni offensive? Altrimenti se l’obiettivo era di creare barricate, cosa che nei fatti è accaduta senza alcun risultato di nota, a protezione della porta un Muntari qualsiasi sarebbe servito di più rispetto ad un tridente spuntato e leggerino.

Ora il Milan deve leccarsi le ferite e ripartire immediatamente in Campionato. L’occasione di superare il Napoli e balzare al secondo posto è ghiotta e perderla sarebbe un grave peccato. Certo il dispiacere per la dipartita spagnola è tanto, partire con un tesoretto di due gol di vantaggio e dilapidarlo in appena 38′ di gioco è un montante da k.o. Toccherà ad Allegri non far precipitare la situazione: in Campionato non sono più ammesse ingenuità.

Paolo Florio

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