Rubrica del calcio: Orizzonti di Milan
El Shaarawy, il Milan ringrazia il suo baby fenomeno

Più che un Piccolo Faraone, è il nuovo Re Mida rossonero. Tutto quello che passa per i piedi di si trasforma in oro, o meglio in goal. Ha la precisione del cecchino e un fiuto da grande bomber (Inzaghi docet), Il centravanti milanista ad appena 20 anni con la doppietta di Napoli è a quota 10 reti in 13 partite. Nella Milano calcistica, andando a memoria, quello che sta facendo oggi El Shaarawy in campo s’era visto raramente, solo il grande Meazza fece meglio segnando la bellezza di 33 reti a 19 anni (sponda Inter). Il Milan non può far altro che ringraziare il suo nuovo “top player”, senza di lui infatti non avrebbe mai rimontato, nella bolgia del San Paolo, il Napoli di Mazzari. I rossoneri viaggiano nei 90’ di gioco a corrente alternata, corrono sull’orlo del baratro, vengono quasi travolti per poi essere travolgenti in alcuni frangenti, in un continuo saliscendi di errori e giocate più che buone.

Il dna del Napoli è il contropiede, è quel tipo di squadra che preferisce attendere gli avversari, rubare palla e ripartire in velocità, così quando si trova in vantaggio con Inler al 4’ ( cortese concessione di Abbiati) la partita per gli azzurri sembra in discesa. E invece il Milan esce fuori con orgoglio, si scrolla i fantasmi di dosso e, seppur con limiti tecnici e tattici ancora del tutto evidenti, fa la partita per lunghi tratti. La reazione milanista produce il tiro al volo di Boateng (9’) e di Nocerino (21’), ma il momento non è ancora propizio. Lo è, però, per il Napoli che raddoppia al 30’ con Insigne, autore di un tiro velenoso che, passando tra le gambe di Acerbi e Abbiati, si deposita in rete. Dopo 2’ il baby azzurro è lesto ad approfittare di un errore in appoggio di Constant, ma anziché puntare il portiere avversario serve Cavani, anticipato però da Mexes. Uno sbaglio fatale perché al 43’ il Faraone, innescato da De Sciglio (altra giovane promessa), supera De Sanctis con un pregevole tiro a giro. Nella seconda frazione il Milan raddoppia gli sforzi. Montolivo è al centro del gioco e pure Boateng dà segni di vita. Ne viene fuori una sfida più vibrante con occasioni su entrambi i fronti. Nocerino e Bojan hanno buone opportunità, non trovando però la porta. La trova, invece, Cavani ma Abbiati si decide finalmente a parare e per due volte (18’ e 33’) salva con i piedi. Allegri indovina il cambio con l’ingresso di Robinho. Il brasiliano sforna il provvidenziale assist per El Shaarawy, perfetto a convertirlo in rete con un diagonale di pregevole fattura.

Il Milan si aggrappa al suo uomo copertina e porta a casa un punto, visto il momento e per come si era messa la partita, prezioso. Il gioco sembra leggermente migliorato e la squadra ha saputo reagire al doppio svantaggio, cosa non successa nel match con i viola. Esprimere un giudizio è ancora complesso, quando il Milan sembra sul punto di svoltare ripiomba puntualmente nei soliti errori tecnici e di mentalità, forse lo stato di salute rossonero apparirà più chiaro mercoledì a Bruxelles, quando si giocherà il passaggio agli ottavi di Champions League.

Paolo Florio

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