Stanchi di fare la spesa? In Corea è nato il negozio virtuale

Fai la foto al prodotto col cellulare, metti nel carrello virtuale e ti portano la spesa a casa

In realtà, è in piedi già da un anno ma in Italia si sta diffondendo ora la notizia. Tempismo perfetto, direi. In Sud Corea, la Homeplus, nata nel 1999, ha partorito questa idea bizzarra: pannelli retroilluminati che riproducono ordinari scaffali dei supermarket, abbinati ai codici QR (Quick Response). Questi ultimi, se fotografati con uno smartphone (è scontato che in Sud Corea tutti lo debbano avere) permettono di acquistare i prodotti direttamente online evitando le file in cassa. I prodotti fotografati vengono inseriti nel “carrello virtuale” che arriva direttamente a casa del consumatore all’orario da lui stabilito. Comodo, no?

La Homeplus è sorta dall’unione tra l’azienda sudcoreana Samsung e la Tesco, famosa catena britannica di supermercati. Gli scaffali all’avanguardia sono stati collocati nella metropolitana di Seoul, ma in progetto ci sono altri ben 20 nuovi virtual stores pensati prettamente per le principali fermate di autobus della capitale sudcoreana. Secondo la legge economica dove a una domanda corrisponde un’offerta, ecco i pannelli virtuali. La Corea è tra i paesi al mondo dove si lavora di più. Di conseguenza, i coreani non hanno tempo materiale per fare la spesa. Senza dubbio, un’innovazione unica nel suo genere, ma perché sforzarsi a costruire degli scaffali virtuali quando esistono già dei siti dove acquistare online? E cosa dire dell’impossibilità di valutare la freschezza del prodotto? Qualcuno potrebbe replicare che il consumatore debba comprare sulla fiducia. D’altronde ci sono la Samsung e la Tesco che garantiscono. Ma che ne sarà dei lavoratori se verranno, a poco a poco, sostituiti da codici QR?

Sara Stefanini

 

Lascia un commento