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Vi presento Booohmmm e suona il didgeridoo

Se sapete ascoltare bene il mondo è ricco di suoni meravigliosi e in quel del Belgio, c’è un musicista a dir poco bizzarro. GUARDA IL VIDEO

Booohmmm con il Didgeridoo in Belgio

Booohmmm con il Didgeridoo in Belgio

Quest’anno ho fatto un viaggio più lungo del solito. Cercavo qualcosa di insolito, di avventuroso che mi facesse staccare dalla solita  routine metropolitana e ristabilire il contatto con le cose semplici e vere.

Mentre gironzolavo per il Belgio tra un regionale e un percorso in bicicletta ho sentito un rumore particolare, sordo e aperto allo stesso tempo. Uno di quei suoni che ti investono e ti colpiscono alla pancia. Io e il mio compagno di viaggio ci siamo detti che sarebbe stato sicuramente stupido ignorare quel canto che richiamava tanto la nostra curiosità.  Così, in una piazzetta di Bruges, in un luogo lontano dalle leggi dello smog, dove le carrozze dominano la strada e l’illuminazione notturna scarseggia tra i vicoli stretti, abbiamo incontrato Booohmmm.

Booohmmm suona il Didgeridoo, un antichissimo strumento a fiato aborigeno,  si accompagna con un ovetto e uno particolare organetto che utilizza per creare un’atmosfera sospesa. La cosa affascinante è che per creare la sua musica è impegnato in un costante respirazione circolare (per un attimo abbiamo pensato che stesse per svenire) , è dotato di una sbalorditiva concentrazione che gli permette di suonare con tutte le parti del suo corpo, completamente indipendenti tra loro. E’ un’esperienza fantastica non solo ascoltarlo ma anche guardare i suoi movimenti mentre crea delle sonorità che neanche la più ricca patch ultramoderna saprebbe mai ricreare. Così, tutto entra a far parte della sua musica: suoni udibili e non ascoltabili, il dong del campanile, il mormorio dei bambini incuriositi da quel insolito modo di suonare, lo stridente tintinnio degli spicci che cadono nel cestino delle offerte e ovviamente il suo respiro, il sudore che cade lentamente lungo le tempie per la fatica, il battere delle nostri piedi e il rumore delle teste che cercano di andare a tempo sul suo ovetto di riso.

Quello che crea è un atmosfera magica, che raramente si riesce a provare ascoltando anche grandi concerti con la migliore amplificazione. La connessione che Booohmmm crea è tutt’altro che definibile come spirituale: è una commistione di esperienze asiatiche, aborigene, d’artista di strada e di antichi modi di suonare con continui richiami alla struttura musicale elettronica. Come trovarsi in un Rave Party a cielo aperto, con accanto antichi stilemi medievali e volti di persone che vestono solo ‘ventunesimosecolo’.

Non è una recensione, ne uno scialbo susseguirsi di ciò che penso tecnicamente di ogni brano ascoltato in quella piazza ma solo un reportage di quello che la gente, ancora oggi, in un mondo dove sembra sia stato detto tutto, riesce ad esprimere a voce alta.

Martina Sanzi