All’isola del Giglio cominciano le operazioni di rimozione del relitto. Il comignolo con la “C” stilizzata della Costa, verrà ammainato.
Ci vorrà almeno un anno ma Corrado Clini, il Ministro dell’Ambiente si dice soddisfatto e precisa: «E’ un’operazione mai tentata prima d’ora». Tre saranno le fasi di recupero: allontanamento della nave, pulizia dei fondali e ricostituzione della flora marina.
Naufragata lo scorso 13 gennaio e causato 30 vittime, la Concordia verrà imbragata, raddrizzata con pali piantati nel fondale, riportata a galleggiamento ed in fine trainata in un porto tra Livorno, Genova e Palermo. La base operativa sarà vicino a Civitavecchia ed è stata istallata dal consorzio italiano-statunitense Micoperi-Titan.
112mila tonnellate di Costa Concordia verranno sollevate con galleggianti sottomarini, fermate da travi e tirate su.
Il peggio sembra essere passato e l’ambiente marino era stato messo al sicuro grazie allo sversamento di carburante ma gli esperti del laboratorio di ricerche Ispra sono preoccupati e rimangono in allerta.
Sara Stefanini
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