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Rubrica del calcio del lunedì
La serie A vista da Marco Stiletti

Campioni d’inverno. L’interrogativo dell’anti Juve ormai è risolto. L’anti-Juve è la Juventus stessa. Campione d’inverno con due giornate d’anticipo, che strapazza l’Atalanta in meno di mezz’ora e vola per la prima volta a più sette sulla seconda. Senza la piacevole distrazione della Champions fino a febbraio, e senza Drogba, l’ultimo campione che l’ha sollevata, la Juventus in Italia sta superando gli avversari e anche sé stessa. Con Carrera, Alessio o Conte in panchina, sono già 4 i punti di vantaggio rispetto al campionato scorso, con 8 gol segnati in più e uno subito in meno. E’ vero che quest’anno ha perso due volte, mentre allora rimase imbattuta, ma la differenza più importante si trova nel maggior numero di vittorie (+3) e nel minor numero di pareggi (-5), con una marcia grande, capace di reggere al comando sul doppio binario campionato-Champions, come il Barcellona. Questa Juve che gioca a memoria è una squadra nel senso migliore del termine e non un’incongnita come un anno fa, in particolare, mentre allora era alla pari del Milan, stavolta ha già 7 punti di vantaggio sulla seconda. Continua a leggere

Fiorentina, Delio Rossi chiede scusa e paga. Liajic assolto?

Uno sputo conta meno di una sberla. Delio Rossi è stato esonerato dalla guida tecnica della Fiorentina per aver risposto con le mani alla provocazione verbale e gestuale di Adem Liajic che veniva sostituito. Una reazione sicuramente eccessiva e da condannare, ma non da strumentalizzare. Come invece è accaduto. Perchè gli sputi di un calciatore verso un avversario, o gesti di stizza come ad esempio quelli di Ibra non possono essere trattati con diversi metri di giudizio che una rissa tra allenatore e giocatore. Probabilmente nella cultura delle nostre società di calcio risiede un falso spirito moralista che riecheggia soltanto quando si avverte la necessità di intervenire con punizioni esemplari. Che spettacolarizzano e rimarcano la propria presunta eticità. Quello di Delio Rossi è stato un gesto troppo chiaro, palese e raccontato dai media per passare sotto silenzio. Paga le spese un galantuomo, che se ne dica… Mister Rossi ha chiesto scusa. Nelle sue parole in conferenza stampa di ieri,  imbarazzo e vergogna per una reazione incontrollata. Ma quando si tocca la famiglia, come rimanere passivi? Non si parla più di calcio. E’ uscito fuori l’uomo. Che già innervosito per lo svantaggio contro il Novara, si è visto mancare di rispetto da un proprio giocatore per una sostituzione (fra l’altro comprensibile vista la pessima performance di Liajic).

Tre mesi di squalifica da parte del giudice sportivo per Delio Rossi. Questa la sentenza. In più l’esonero. I Della Valle pensano ora ad un licenziamento per giusta causa, dopo aver rimpiazzato il tecnico romagnolo con Guerini per queste due ultime giornate di campionato. Ma, di giusto, c’è davvero poco. In un mondo di falsi moralisti che adesso sparano a zero su un uomo, prima che su un allenatore, e assolvono invece il giocatore che avrebbe parimenti meritato una squalifica pesante. A questo punto si può davvero essere convinti che i calciatori godano di maggiori tutele degli allenatori. E in una realtà dove tutto va a rotoli, come quella del calcio, non c’è poi del resto tanto da meravigliarsi se la parola rispetto venga usata a proprio uso e consumo.

Gianluca Natoli