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Costa Concordia incagliata all’isola del Giglio

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“Se hai provato una crociera Costa è difficile tornare alla vita di tutti i giorni…”. Così comincia la pubblicità nel 2009 della famosissima Costa Crociere che ogni anno ospita milioni di persone all’anno. Difficile sarà tornare alla vita di tutti i giorni per chi era sulla Costa Concordia incagliatasi sull’isola del Giglio il 13 gennaio alle ore 21.30 circa.

(13 gennaio 2012, h 22.00 ca.)

«È stato un incubo, sembrava di essere sul Titanic, abbiamo veramente creduto di morire», in questo modo sono stati commentati quegli attimi di panico dai passeggeri. E proprio come sul Titanic, di botto, la colossale nave ha cominciato a pendere verso destra dopo aver sentito un botto enorme. Dopo mezz’ora ha cominciato ad inclinarsi anche verso sinistra: stava affondando. Piatti, bicchieri, bottiglie cadono, la luce lascia tutti al buio andandosene.

Il caos regnava sovrano anche su chi, dovrebbe essere stato addestrato per queste situazioni di emergenza. Con l’altoparlante è stato detto che si trattava di un guasto tecnico, ma la gente non è stupida. Tutti hanno capito. C’è addirittura chi si è buttato in acqua senza pensarci due volte. I passeggeri, senza precise indicazioni dall’equipaggio perlopiù straniero, si sono trovati le scialuppe di salvataggio da soli.

Il risultato? Più di 50 dispersi, 14 feriti e 3 morti (2 francesi e un peruviano) su 4229 passeggeri totali. E tutto per un gruppo di scogli chiamato “Le scole”, uno dei quali sarebbe rimasto letteralmente conficcato nella nave.

(14 gennaio 2012, h 11.30 ca.)

I soccorsi sono stati efficienti e gli isolani hanno aiutato come potevano i passeggeri offrendo le loro case, i loro vestiti, cibo, aprendo hotel chiusi. La compagnia, in una nota ringrazia, ma i dubbi restano. Come è potuto accadere? Il comandante Schettino, interrogato dalla Capitaneria di Porto dell’isola, continua ad affermare che quello scoglio non era stato riportato sulle carte e che quella rotta era turistica consentita.

Il portavoce della Guardia Costiera sottolinea come siano contraddittorie le due sentenze. Ipotesi su ipotesi al momento si accavallano, tra cui quella di un cambio di rotta per salutare la gente dell’isola e mostrare la magnificenza della nave.Stanno arrivando supporti dall’Olanda e non solo per tentare di non rendere questo brutto evento in una catastrofe ambientale. La nave, infatti, non si trova in stabilità e potrebbe cominciare a perdere ettolitri di carburante da un momento all’altro. Si cerca, inoltre, di recuperare la scatola nera che paleserebbe il verdetto finale.
La Concordia, la più lussuosa e vasta nave della Costa con i suoi 290 m di lunghezza, 115 tonnellate, con capienza di 3700 passeggeri e 1100 membri dell’equipaggio, si è fermata per un capolinea eterno all’isola del Giglio.

Sara Stefanini