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Chi sono i black bloc?

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Già. Ne sentiamo tanto parlare in questi ultimi anni, e, soprattutto, in questi ultimi giorni. Sappiamo cosa fanno, ma chi sono in realtà? Da dove vengono? Perché distruggono e creano scompiglio?Vestiti di nero, coperti in volto, agiscono in pieno giorno, irrompono in manifestazioni e cortei pacifici per colpire sedi di multinazionali, banche, negozi, statue. Nemico numero uno delle forze dell’ordine all’apparenza, il ‘blocco nero’ è comparso negli anni Ottanta in Germania, composto dagli appartenenti alla sinistra extraparlamentare. Questi ultimi durante le proteste anti-nucleare indossavano abiti e maschere nere per mostrarsi uniti e compatti. Il termine è stato coniato proprio dalla polizia tedesca.
I Black Bloc erano presenti a Seattle nel ’99 durante le manifestazioni contro la Conferenza del l’Organizzazione Mondiale del Commercio, a Praga sempre nello stesso anno durante la riunione del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. Nel 2001 al G8 di Genova, dove le forze dell’ordine si sono infiltrate tra i BB. Nel 2007 a Québec  in occasione del vertice delle Americhe. L’anno scorso per la riunione del Consiglio Europeo a Goteborg. Insomma, non si perdono un evento importante mondiale. Un piccolo gruppo, un nucleo, organizza e pianifica attentamente le strategie per poi diffonderle al resto dei componenti. Generalmente composti da anarchici, esponenti di centri sociali, no-global, anti-capitalisti.
In Italia, non erano molto conosciuti prima del G8, a seguito del quale sono cominciate le indagini. Si sono fatti ricordare, poi, il 14 dicembre 2010 durante la protesta contro il Governo Berlusconi e qualche giorno fa, il 15 ottobre, 500 black bloc hanno rovinato il pacifico corteo degli Indignados devastando Roma. Il loro motto era: “Vogliamo conflitto, non protesta!” e “Piantiamo grane, non tende!”. Sul quotidiano “La Repubblica” qualcuno dichiara: “Ci siamo addestrati in Grecia. Per un anno, una volta al mese siamo andati ad Atene e qui i compagni ci hanno fatto capire che la guerriglia urbana è un’arte dove vince l’organizzazione”.
C’è chi dice che i Black Bloc non vengono presi dalla polizia, dei testimoni dicono di averli visti parlare tra loro come se niente fosse. C’è chi dice che sono agenti dei servizi segreti ingaggiati per creare appositamente scompiglio alle manifestazioni per screditare gli ideali iniziali di tali eventi. Strane coincidenze, strani eventi, quale sarà la verità? I Black Bloc molto probabilmente sono in mezzo a noi, quindi prima di far in modo che loro devastino noi, dobbiamo cercare di sensibilizzarli.
Bisogna capire che la violenza non è il mezzo per arrivare ad ottenere qualcosa. Capire che, gli atti vandalici penalizzano solo la gente comune, non le istituzioni. E se veramente fossero degli ingaggiati guastafeste, dobbiamo far capire loro che i nostri ideali non possono guastarli. E sono quelli che alimenteranno sempre la volontà di protestare, pacificamente però.

Sara Stefanini