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Lusso e auto blu per i politici. Alla faccia degli italiani

In questi ultimi mesi non si fa che sentire la parola “sacrificio”. Gli italiani sono costretti a tirare la cinghia, a rinunciare ad hobby o sfizi per far fronte alle spese quotidiane. La politica intanto, se la ride. E non sono solo i soliti politici che ormai conosciamo tutti, sono proprio i bocconiani del governo techno, come lo definisce Fiorello.

Eh già, lo scorso 21 aprile, Giovanni Passera è stato battezzato nella Basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma. La madre, Giovanna Salza ed il padre Corrado, Ministro dello sviluppo economico e dei trasporti non hanno badato a fronzoli. E proprio di fronzoli con tanto di strascico è composto il vestitino di cerimonia del piccolo probabile futuro bocconiano.

Senza contare i rimborsi elettorali usati per pagare lauree ai pesci (il Trota), festini, macchine di lusso, case. Non solo nella Lega. Destra, sinistra, non si fa differenza. Un vecchio detto popolare dice: “ammazza ammazza, son tutti una razza”.

Ma non finisce qui. Come giustamente scrive Mario Giordano nel mensile A, le auto blu, sono un’attrazione invitante per tutti i politici. In Italia, vengono utilizzate ben 65 mila auto blu stando al Censimento 2011 della Presidenza del Consiglio e la regione più “colpita” sarebbe l’Emilia Romagna. Affacciandosi oltre la Manica, l’Inghilterra dichiara di avere in uso solo 195 auto. C’è una bella differenza. Certo, magari ce ne sono meno perché lì usano anche le carrozze, ma è comunque un dato raccapricciante.

Non dimentichiamoci dell’ex Ministro della Difesa, Ignazio La Russa che voleva acquistare ben 19 Maserati (poi ridotte a 9) nuove di zecca a sostituzione delle Audi. Si giustificò dicendo: «Le Maserati costano meno delle Audi ed è pure un marchio italiano». E adesso il nuovo governo ha indetto un bando da dieci milioni con scadenza già prorogata al 18 maggio per l’acquisto di 400 berline di cilindrata 1600 cc. Dopo le polemiche, Palazzo Chigi rettifica: «Il Governo non acquisterà nuove auto blu nel 2012 e auspica, per le amministrazioni territoriali, l’adozione di un’analoga impostazione. Il bando non determina automaticamente l’acquisto di nuove autovetture».

E pensare che il Ministro Griffi a gennaio aveva pronunciato tali parole: «Cari politici ora dovete prendere il bus». Qualcosa è cambiato. Si sono immamorati dello chauffeur. E come sentenzia Mario Giordano: «Chiedere sacrifici non è difficile, farli invece sì».

Sara Stefanini