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“Odore di bimbo, la storia di Chiara” di Giovanna Albi

Albi_odore_di_bimbo«Lei non lo conosceva, lo guardava da lontano; entrava lentamente nella sua vita come un sogno apollineo, un amore lento e profondo, un gusto di  Plasmon, un odore di bambino piccolo»

Chiara si culla in un amore che la riporta al Plasmon, al profumo di bambino piccolo, al borotalco. Alla scoperta di se stessa, Chiara ripercorre la sua infanzia, ama Federico, l’uomo che odora di bimbo, perché è lui l’unica chiave per arrivare a analizzare l’infanzia della protagonista e con essa la sua esistenza. ASCOLTA IL KALEIDOAUDIO Continua a leggere

“Donna alla ricerca dell’origine” di Clarisse Schiller

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«Avevo seguito alla lettera, quello che mi era stato insegnato dall’educazione, dalla religione, dalla società. Ma erano soltanto speranze e illusioni, e in mancanza di risultati continuavo a chiedermi quale senso avrebbe avuto la mia vita. Sapevo tante cose, ma non sapevo nulla e soprattutto non sapevo me».

Ed è per questo motivo che Clarisse Schiller, saggista e psicologa ha deciso di scrivere Donna alla ricerca dell’origine. Prima ha scoperto se stessa e poi ha scritto un manuale di ausilio per tutte le donne. In un momento storico dove la donna viene vista come un oggetto e non viene valutata per la sua intelligenza ed il suo essere interiore, ecco un libro che parla di donne con la “d” maiuscola. Si tratta di un vero manifesto, un baluardo alle donne, un viaggio interiore alla scoperta della vera essenza della donna.

Perché, nelle letterature dei secoli, emergono poche donne? L’austro-ungarica autrice, analizza nel profondo la psicologia  e gli illustri filosofi per studiare la reputazione della donna nella storia. La domanda fondamentale che si chiede la Schiller è «perché lo abbiamo permesso?».

«La vita è una scuola continua per imparare a vivere», incalza l’autrice. Ma la realtà è che siamo troppo impegnati a rispettare le scadenze giornaliere della routine che ci travolge. Bollette, lavoro, assicurazione, mutuo, traffico, benzina, soldi. E chi ha più tempo di pensare alla propria coscienza, al proprio essere? I sensi della donna vengono appannati allontanandola, pian piano, dal suo ordine di natura.

Osare è la parola d’ordine di questo saggio. A volte, ascoltare il cuore, l’istinto può tirar fuori il meglio del carattere di una persona. Dar credito sempre a frasi come “Non è rispettoso”, “Non devo farlo” e altre frasi simili sono viste dall’autrice, come un «disco inceppato che blocca la tua vita».

Il libro è arricchito da una bibliografia di consultazione finale, nella quale la stessa esperta consiglia manuali per approfondire determinati argomenti trattati. Questo saggio è uno spunto, l’unione delle varie sfaccettature della donna ed è, per questo motivo, dedicato a tutte le donne che non vogliono sentirsi al margine della società ma che, anzi, lottano quotidianamente per far valere le proprie idee. Lo scopo di questo libro è proprio stimolare al cambiamento della vita di ciascuna donna. Esclama l’autrice: «Voglio dire che questo sesso debole forse così debole non è!».

Sara Stefanini

“Il doppio cosciente” di Giuseppe Bonaccorso

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ISBN: 978-1-4709-1693-0

«Ho deciso di pubblicare nelle pagine seguenti, alcuni estratti di un diario che, come un giudice/notaio super-partes, ho cercato di tenere per evitare che l’oblio cancellasse definitivamente ogni possibile traccia», queste le parole dello psicanalista, il personaggio principale di questo libro, che poi è anche l’unico. Un romanzo psicologico del tutto bizzarro. Un incrocio tra le novelle di Pirandello e le elucubrazioni mentali di Nietzsche e Freud. Un intreccio di vite di sei personaggi tra cui, «un dottor(-ino) in psicologia con un taccuino bianco e una cravatta a pallini su camicia a righe (…) coi i suoi occhialetti di tartaruga e il taccuino di pelle di plastica pregiata». Ma in realtà, i personaggi sono tutti aspetti, caratteri dello stesso protagonista.

Le anime dannate che gli ronzano intorno sono “Parte” e “Controparte”, due attori nati, Femke e Leda, due strambe sorelle di cui una schizofrenica e “La demente”, una donna che dipende dal tabacco. Ma chi scrive è “Parte”, e qualche volta “Controparte”, che portano avanti il diario come se fosse una sceneggiatura teatrale e trattando il lettore in modo sprezzante. «Io scrivo. Qualcuno forse leggerà (…) vale ancora la pena scrivere?» sostiene Parte in modo del tutto pessimistico. Ogni persona menzionata, però, rispecchia l’incarnazione di un momento di riflessione, una cristallizzazione di un pensiero ben preciso.

Giuseppe Bonaccorso lascia intendere al lettore, che da solo deve sciogliere il complicato filo di Arianna dell’interpretazione, la duplice, triplice, infinita identità di un solo personaggio. “Parte” e “Controparte” sembrano essere la stessa persona, tant’è che ad un certo punto “Parte” si chiede: «il mio “clone falso-borghese” (controparte) cosa fa» . Ma verso la fine è Femke che prende la penna per cominciare a scrivere, si legge la sua prospettiva di vita e il suo dialogo interiore con Leda, l’altra lei. Inizialmente, non si capisce bene il ruolo degli altri personaggi come “La demente” e “La pseudo-compagna” dello psicanalista ma quel che è certo è il viaggio introspettivo dei personaggi e, conseguentemente, del singolo lettore. Il confuta mento di sé, la ricostruzione ed il superamento tipico kantiano fanno perdere chi legge nei meandri della psicanalisi con annessa perdita di riferimento. Il risultato: la comprensione del costante intervento della parte duale dell’anima e la convivenza tra i vari Io.

Un libro ermetico e criptico dedicato agli appassionati di psicanalisi e psicologia ma anche a quei lettori che si divertono a risolvere libri di tipo “enigmistico” e riescono a mettersi in discussione partendo da una pagina di un libro.

Sara Stefanini