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“Bianco e nero” di Filippo Gigante
«Ricorda Alex…seguimi ma fammi strada!»

bianco e nero di filippo-gigante - kaleidoscopia.it«Possa tu sempre accorgerti di cosa ti resta accanto nell’andare dei giorni. Possa tu leggere e respirare la bellezza che ti è attorno. Sei tu a poter scegliere le strade. Ricorda il passato ma non farti imprigionare dai ricordi»

Semplicità, sentimenti e famiglia. Sono le parole chiave per descrivere il romanzo di Filippo Gigante che racconta dei valori che la società contemporanea ha perduto e non ricorda più. ASCOLTA IL KALEIDOAUDIO Continua a leggere

“Come briciole sparse sul mondo” di Aurora Cantini

«Ora che nulla di me è rimasto, se non polvere nel vento, vago e mi poso sopra i volti di coloro che sono sopravvissuti e hanno ripreso a vivere. Sono nel cuore dei nuovi nati, che porteranno negli occhi e nel respiro qualcosa di me».

Dalle valli bergamasche alla grande mela in un batter d’occhio. E tutto per colpa di un tipico concorso al quale pensi di non vincere mai. In questo caso, però, non era stata Luisella a vincerlo, ma Iris, la sua migliore amica.

Luisella, trentatre anni, una ragazza semplice, senza pretese, aveva perso i genitori in un incidente stradale a soli due anni e mezzo. A prendersi cura di lei, fu la nonna Irene, che era morta ormai da sette anni. Aveva imparato a convivere con se stessa e mai aveva messo piede al di fuori del suo paesino natìo.

La campagna è piena di emozioni, si sa. E questo romanzo, colmo di attimi rubati alla collina, è pieno di sentimenti forti e sinceri. Spaccati di vita contadini sono alternati alla caotica routine metropolitana.

Dall’aeroporto di Milano Malpensa partì un Boeing 747. Direzione: New York. L’adrenalina era mista a nostalgia, dopotutto ad aspettarla al rientro c’era Raffaele, il vicino di casa, amico d’infanzia. Doveva confidargli il suo amore. E dopo aver visto Ney York, Charleston, Richmond, Washington, Baltimora, Philadelphia, Cambridge, Boston e aver perso lo sguardo nell’immensità dell’Oceano Atlantico «non c’era più posto nel cuore per contenere altre emozioni». Ma le Torri Gemelle sono state per Luisella l’ultimo scenario della sua vita. Valerio, la guida del tour, accompagnando il gruppo di turisti, Luisella compresa, alle torri, spiegava: «Seppur con decine di migliaia di turisti e impiegati che ogni giorno frequentano le torri, in caso di emergenza sarebbe possibile svuotare un’intera torre con 55mila persone, turisti inclusi, in circa cinque minuti». Così non fu, purtroppo. L’impatto con l’aereo fece crollare i corridoi delle trombe delle scale e ogni via di fuga, per chi era in cima, era irraggiungibile. Illudersi, rassicurarsi, non aveva senso. Ma cosa potevano fare se non attendere? Le loro sorti erano appese a un filo. Tutti speravano nei soccorsi, negli elicotteri che circondavano la zona. Ma poco dopo la disperazione divampa e qualcuno comincia a buttarsi nel vuoto per sfuggire alle fiamme.

Aurora Cantini, insegnante e scrittrice, struttura il libro come un diario, scandito dai giorni che passano solenni e incorniciati, qua e là, da versi di poesie. L’autrice ha già pubblicato tre libri di poesie (Fiori di campo, Uno scrigno è l’amore, Nel migrar dei giorni) e il libro di narrativa Lassù dove si toccava il cielo. Insignita di premi e medaglie d’oro alla scrittura, la scrittrice bergamasca con Come briciole sparse sul mondo denuncia anche lo spopolamento dei paesi e delle poche nascite nelle campagne ma anche in montagna. Manca, secondo lei, lo spirito per apprezzare la natura incontaminata e la voglia di capirla. Lavorare nei campi e trascorrere l’inverno in montagna non è una passeggiata, ma questo servirebbe per temprare l’essere umano. Centrale, ovviamente, la tragedia dell’11 settembre che ha sconvolto gli animi di tutti. Luisella è solo una testimonianza immaginaria di quello che realmente è accaduto.

«’Ma noi siamo proprio lì, appena un passo dietro di voi. Ci siamo, ci saremo sempre, respiriamo la vostra stessa vita, soffriamo il vostro stesso cuore, perché noi siamo voi. E un giorno voi sarete con noi. È la sola unica certezza. Andate avanti e siate pronti. Ci rivedremo.’ Luisella».

Sara Stefanini

“I tre druidi” di Stefano Tomei

«’Da che parte è Dorpalan?’ domandò Clark, che solo ora si stava rendendo conto di non sapere ancora dove andare. ‘È tutto intorno a noi, e nello stesso tempo da nessuna parte!’ rispose divertito Dave».

Un romanzo fantasy e d’avventura dove la vera protagonista è la magia. «Sì, lo ammetto, mi sono ispirato a Harry Potter – spiega l’autore Stefano Tomei – ma la seconda parte del libro è totalmente nuova e diversa». L’eroe si chiama Clark Leery, un orfano “strano” a detta delle suore che lo ospitavano nell’orfanotrofio. Avvenivano cose inspiegabili, a volte, in sua presenza. La vita di Clark si prospettava monotona e senza speranze. Un bel giorno, però, un incontro fa cambiare le carte in tavola. Dave Mc Elroy trova Clark a Glasgow dopo aver preso la decisione di scappare dall’orfanotrofio. Scopre improvvisamente che è un mago, ma non sa ancora che questo dettaglio gli cambierà completamente la vita.

Il signor Mc Elroy prende e porta Clark in una realtà che credeva fosse esistita solo nelle favole: un mondo magico di nome Dorpalan.  Lì comincia l’Accademia delle Arti Militari e Stregonesche, Erdanor, insieme al figlio di Dave, Charlie. Non solo uomini ma anche personaggi mitologici come elfi, fate e gnomi accompagnano Clark in questa nuova avventura che fu molto travagliata sin dall’inizio. Soprattutto perché il preside della scuola, l’Albus Silente della situazione, aveva scoperto in Clark una peculiarità: era un druido. «Tu sei uno dei tre Druidi rimasti a Dorpalan. Essere Druido ti permetterà di diventare uno degli stregoni più potenti di tutta Dorpalan», proferì solennemente il Preside Videlis.

L’autore ha perfettamente incastrato tutti i pezzi del puzzle di questa storia e non può certo mancare il lato sentimentale. Clark si innamora, infatti, della figlia del governatore, Elizabeth. All’inizio vivono una storia tranquilla ma presto molti eventi turberanno la loro idilliaca quotidianità fino ad arrivare ad una sconvolgente guerra tra i tre regni magici: Searlh, Erhas e Amon-Chain. Ad impreziosire il romanzo ci sono ricche descrizioni dell’accademia, dei duelli e degli scontri che fanno entrare nel vivo della storia. Consigliato a tutti gli appassionati di Harry Potter, del Signore degli anelli e dei fantasy.

Sara Stefanini