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Istanbul, città KaleidoscopicA

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Il primo articolo vorrei dedicarlo ad un viaggio a me molto caro. Istanbul. Vi spiegherò tutti i perché del mio amore incondizionato verso questa città millenaria e verso la sua nazione: la Turchia. Paese candidato all’ingresso all’Unione Europea, ma ancora respinto da molti. Paese in bilico tra la magia orientale e l’avanguardia occidentale.
Istanbul, si presenta, a  primo impatto, CALEIDOSCOPICA. Ecco perché la metto in cima agli articoli che scriverò qui. Ospita tra i 13 e i 14 milioni di persone, su una superficie di 5.538,77 ettari. Per farvi capire le dimensioni, vi dico che Roma si estende per  1.285,3057 ettari ed ha più di 2.768.415 non contando i clandestini. Quindi, Istanbul è 5 volte Roma ed ha più del doppio degli abitanti. Ciononostante, è super collegata: autobus, taxi, taxi collettivi, funicolari, treni, traghetti, tram, metro superficiale, metro sotto terra e chi più ne ha più ne metta. Certo, non posso omettervi il caos, il traffico e lo smog che molto spesso alimentano le vie di questa splendida città. Ma anche per questo nel 2010 è stata eletta Capitale europea della cultura.


Una delle prime strutture che ho visitato è stata, senza dubbio, la famosa basilica di Santa Sophia. Da qualche parte, forse su qualche pannello informativo in loco, mi sembra di aver letto che fosse la 4° al mondo per grandezza architettonica. Non è la maestosità, però, che cattura subito gli occhi del visitatore. A rubare furtivamente l’attenzione è il fatto che troviamo elementi pittorici sia cristiani che musulmani. E questo è, secondo me, simbolo di uno dei pilastri fondamentali di Istanbul e della Turchia: la tolleranza. Nel fare ingresso sembra quasi impossibile tenere a mente che nei paesi vicini ci si uccide per la differenza di religione e di cultura.
Non notate anche voi che in questo è una città molto più “europea” di altre? Ovviamente anche Istanbul ha i suoi concetti retrogradi ma possiede ben 35 università, tra pubbliche e private. È ormai conosciuta per il suo primato nella chirurgia laser oculare e la chirurgia plastica. Ha due aeroporti moderni e funzionali. Certo, tutti lì bevono acqua nelle bottigliette, si pratica ancora il baratto e di notte c’è il coprifuoco e di turchi si vedono solo i gatti; tuttavia i reati registrati nel 2007 ad Istanbul sono stati 57.123. A Roma, invece, nel 2010 ne sono stati registrati ben 69.763. Non sono riuscita a trovare dati più recenti e soprattutto paralleli, di sicuro dal 2007 ad oggi saranno variati, ma è interessante vedere come ad Istanbul si riesca a contenere diversamente la criminalità.
Questo è solo un assaggio di ciò che vi aspetta se andate a visitare Istanbul. Nei prossimi articoli, sicuramente vi scriverò i luoghi da visitare assolutamente! Intanto vi faccio una domanda: secondo voi la Turchia, è una nazione da incorporare nell’Unione Europea? E se sì, il paese stesso, ci guadagnerebbe o ne risulterebbe danneggiato?

Sara Stefanini