Reportage di sei giovani giornalisti, testimoni dell’abbandono subito dalla città di L’Aquila e dei paesini limitrofi tra cui Onna e Santo Stefano.
Il reportage è composto di 4 parti:
– L’Aquila: zona rossa e storia e presente del terremoto
– Onna: la frazione di L’Aquila lasciata a sè stessa
– Santo Stefano di Sessanio dove regna la rassegnazione
– L’Università di L’Aquila, le parole del rettore e del sindaco
Io Sara Stefanini, Claudia Nardi, Marco Potenziani, Francesca Polacco, Francesca Ascoli e Gianpaolo Confortini, siamo stati reporter, per due giorni e abbiamo realizzato questo servizio. Siamo stati presenti all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università dell’Aquila lo scorso 20 marzo e quindi ai discorsi del Rettore Ferdinando Di Orio, del sindaco Cialente e delle parole di Gianni Letta. Siamo entrati nella zona rossa aquilana, ormai percorribile solo indossando elmetti a seguito di un permesso comunale. Siamo entrati nella zona rossa di Onna e di Santo Stefano ma non siamo riusciti a entrare nelle zone rosse, del cuore, degli aquilani. Quei pochi che abbiamo incontrato non ci rispondevano, non parlavano, ci guardavano e basta. Questa gente è stanca di esposizione mediatica senza risultati, non vuole più promesse. Non c’è new town né smart city che regga: vogliono tornare a vivere, ad essere abruzzesi.
Dopo il terremoto delle 03.32 del 6 aprile 2009, quelle che vedrete non sono immagini di repertorio, ma realtà attuale. OGGI L’AQUILA, ONNA E SANTO STEFANO APPAIONO ANCORA COSì:
Sara Stefanini