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Roma blindata: un sabato di cortei
Bus deviati, chiuse piazza Mazzini e Ponte Milvio

Sei, di cui quattro autorizzate, le manifestazioni che dalle 9 alle 20 del 24 novembre animeranno il centro di Roma. Cambi di percorso, nuovi sit-in e cortei più o meno improvvisati: si prepara un sabato complicato per la mobilità nella Capitale. Con un centro storico blindato per evitare nuovi incidenti come quelli che, lo scorso 14 novembre, portarono alla battaglia con la polizia sul lungotevere, nel corso della quale rimasero ferite una trentina di persone tra agenti e manifestanti. E adesso gli studenti rilanciano: «Ci riprenderemo la città». Intanto però, questura e prefettura hanno disposto che la contestata manifestazione di destra indetta da Casapound non si svolga in centro ma venga dirottata in zona Prati. Continua a leggere

Quei lacrimogeni dello sciopero europeo: è giallo

L’EDITORIALE DI DIEGO CIMARA. Io, Diego Cimara, ero presente mercoledì scorso durante lo “sciopero europeo”, assieme ai manifestanti sia a piazza Venezia che a ponte Sisto, sia a via Arenula che in piazza Farnese. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, dopo aver visto il video pubblicato in esclusiva sul sito di Repubblica.it, che ritrae il lancio di lacrimogeni dal palazzo del ministero in via Arenula, ha disposto un’indagine interna. Ma c’è un altro video girato dalla sede di una tv romana che sta di fronte al ministero di Grazia e giustizia da sempre al centro di situazioni oscure durante i cortei. Immagini, trasmesse da Tgcom, smentiscono le infantili parole del questore di Roma, Fulvio Della Rocca: «Sono stati sparati “a parabola” non diretti sui manifestanti. La traiettoria è stata deviata perché hanno urtato sull’edificio». Per poi aggiungere: «Se ad un certo punto veniamo aggrediti militarmente è chiaro che dobbiamo reagire», Pinochet. Continua a leggere

L’Atac ama il rischio: aumenta le tariffe di biglietti e abbonamenti

1,50€ il costo del singolo biglietto. L’abbonamento mensile da 18€ per studenti e untra 65enni sparisce. Tutto questo, dal 25 maggio.

In arrivo l’ennesima stangata per i cittadini. Non bastava l’Imu, l’accisa sulla benzina, il caro prezzi. Ora, aumenta anche il semplice biglietto dell’autobus a Roma, dal 25 maggio. L’Atac ha pensato bene di aumentarlo da 1,00€ a 1,50€. Così, chi non poteva più prendere la macchina per via del costo della benzina, ora non può neanche prendere i mezzi. Ma non è finita qui. Le riduzioni sugli abbonamenti mensili per gli studenti, per i giovani e per gli ultra sessantenni, non esistono più. O meglio, esistono a loro piacimento. L’over 65 è costretto a comprare l’abbonamento annuale imposto a 250 euro. Lo pagherà 150€ se, e solo se, avrà questi requisiti: aver compiuto la richiesta età, essere residente a Roma e se ha un reddito Isee sotto i 20mila euro. Per i giovani? Stessa solfa. A sostituzione dell’abbonamento mensile di 18€, c’è l’annuale a 150euro solo per i giovani fino a 20 anni e per gli studenti universitari fino a 26 anni con indice Isee tra i 15mila e i 20mila euro. L’alternativa è il mensile a 35€ o l’annuale a 250 euro, tondi tondi. Cari giovani e anziani, l’agevolazione mensile da 18 euro ve la dimenticate. Potrebbe, perché no, iniziare una vendita su Ebay delle vecchie reliquie così i più nostalgici potrebbero, di tanto in tanto, rispolverare i biglietti di una volta. I giovani, non solo sono dimenticati dalle Istituzioni, ma neanche le minime agevolazioni possono ricevere. Consolano così i responsabili dell’Atac, almeno fino al 31 luglio tutti i titoli, giornalieri, mensili, annuali ancora in circolo, saranno validi e non stracciabili.

L’Atac sta rischiando. I cittadini potrebbero rivoltarsi di brutto. Ogni venerdì c’è uno sciopero che mette a disagio solo i lavoratori e le persone per bene, i mezzi pubblici sono diminuiti e non rispettano mai gli orari. Le metro sono state chiuse un’estate intera per lavori inesistenti, e ancora adesso, sono attive fino alle 21 di sera. Quando non scioperano.

Per non parlare dei pannelli di aggiornamento “in tempo reale” dell’arrivo degli autobus, collocati vicino qualche pensilina alla fermata. Alcuni non rispecchiano la realtà, sono “a tempo casuale”, e, inoltre, sono troppo pochi. E per questo disservizio continuo, è più che logico pagare di più. I pendolari sono più che contenti di sborsare quei soldi più che andranno sicuramente ben spesi. Frottole. La gente è stufa. L’Atac sta tirando troppo la corda.

Sara Stefanini