Archivi tag: tonno in scatola

Da dove viene il tonno in scatola?

NON HAI VOGLIA DI LEGGERE? LO LEGGO IO AL POSTO TUO! CLICCA QUI: Da dove viene il tonno in scatola?

 

Non sono una particolare amante del pesce e, onestamente, il tonno è uno dei pochi pesci che mangio di frequente. Anche perché, come voi tutti noterete, è molto più pratico e semplice da mangiare. Si trova sotto forma di scatolame in tutti i supermercati. Ma ci siamo mai chiesti da dove viene il tonno che mangiamo? Mi sono messa a fare una ricerca ed ho scoperto cose che non sapevo.

Sempre più frequente è la richiesta del tonno sulle tavole italiane. A quanto pare, non sono l’unica a favorire questo pesce. Per di più, si sta via via diffondendo la tradizione giapponese del sushi che prevede la consumazione del tonno crudo.

Un laboratorio spagnolo, AZTI Tecnaitalia, lo scorso novembre, ha condotto delle vere e proprie indagini, scoprendo che delle 165 scatolette analizzate, 1 su 3 non conteneva quanto descritto. Spesso due specie di tonno sono mescolate nella stessa scatoletta, fatto illegale in Europa.

A far inalberare WWF e Greenpeace, sono i metodi di pesca che minaccerebbero l’equilibrio dell’intero ecosistema marino. In Italia, ad esempio, viene utilizzato il metodo FAD, ossia sistemi di aggregazione per pesci. Questo sistema provocherebbe la scomparsa di specie in via di estinzioneTonni

tra cui anche il famoso tonno pinne gialle, protagonista di pubblicità televisive italiane. Uccide, però, anche molti altri animali in modo accidentale. Una volta pescati, pesci diversi vengono congelati tutti insieme e risulta così molto difficile distinguerli. È stato calcolato che ogni 9 kg di tonni pescati, si catturano anche altri animali indesiderati, detti “bycatch”. Dal sito di Greenpeace, emerge come riducendo questo tipo di pesca, si ridurrebbe del 90% la possibilità di far morire pesci indesiderati.

A gennaio del 2010, inoltre ha stilato nel Belpaese, la classifica “Rompiscatole” nella quale, in cima alla lista, ci sarebbero le marche che reperiscono pesce in maniera sostenibile. Sul podio troviamo AsdoMar, Coop e Mareblu. Sulla lista nera, invece, ci sarebbero, Conad, Nostromo e per ultima, MareAperto Star. Dopo la campagna di Greenpeace, Riomare si è impegnata ad avere il 45% del tonno pescato senza l’utilizzo delle FAD, entro il 2013.

Dal sito del tonno Rio Mare, si può leggere che i pesci vengono pescati nell’oceano Atlantico, Pacifico e Indiano, ma anche nel mar Mediterraneo. Di quest’ultimo, però, il quasi completo monopolio appartiere paradossalmente al Giappone. Le specie che vanno per la maggiore sono lo Yellowfin (pinne gialle) e lo Skipjak.

L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha dichiarato ufficialmente che ben cinque delle otto specie di tonno sono in via d’estinzione. E, senza saperlo, siamo noi che indirettamente favoriamo tutto ciò comprando il tonno delle marche che catturano tonno con il metodo FAD. Un consiglio? Compriamo scatolame delle marche trasparenti e a pesca sostenibile. Per farvi un’idea andate sul sito: http://www.greenpeace.it/tonnointrappola/. Ricordiamo che siamo noi consumatori a cambiare l’andamento del mercato. Non solo per quanto riguarda i tonni, ma in generale. E dimostriamo che, con il tempo tutto si può cambiare.

Sara Stefanini