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Il governo dei tecnici: a Paperopoli prima che in Italia

“Ci rivolgiamo ai tecnici,esperti fiscali indipendenti…loro incasseranno soldi e impopolarità”: non è cronaca dell’ultimo periodo ma le parole con cui il sindaco di Paperopoli decide di chiamare gli esperti per far quadrare il bilancio del comune.

Incredibile ma vero, l’ipotesi di un governo tecnico, prima che in Italia, era già stata sperimentata nella città di Topolino, precisamente nel 1993, in un’avventura di Paperinik. Peccato che la Banda Bassotti prenda il posto dei veri funzionari e vada in giro per Paperopoli costringendo i cittadini ad improbabili tributi sull’età, i giorni di ferie o le calorie. Sarà Paperinik a risolvere la situazione.

La storia si chiama “Paperinik e le tasse rapinatorie”: ideata dal fumettista Disney Giorgio Pezzin e disegnata da Corrado Mastantuono, fu pubblicata sul numero 1956 di Topolino, il 23 maggio del 1993. Prende ispirazione dalla situazione politico-economica di allora, le conseguenze di tangentopoli, il governo Ciampi, il deprezzamento della lira. Ma, a diciannove anni di distanza, non perde d’attualità. Forse, è più attuale oggi che allora.

Il quotidiano Libero dedica una pagina all’analogia tra quel numero del fumetto più amato dai bambini e il governo dei tecnici;l’articolo di apertura è di Giuseppe Pollicelli: “I Professori hanno copiato Topolino”. La storia sta girando inoltre su diversi siti web, al punto che sul blog Comics Bay ha preso parola lo stesso autore del racconto Giorgio Pezzin, ringraziando tutti coloro che stanno diffondendo la vicenda di Paperinik tanto vicina all’Italia di oggi. C’è una precisazione, nel suo intervento, che Pezzin non sbaglia a definire “doverosa”, dal momento che nessun sito o giornale ne ha parlato. Si tratta del finale della storia: Paperinik, infatti, non solo smaschera i traditori della Banda Bassotti ma si addossa una “tassa sulle imprese eroiche” che eviti un eccessivo accanimento fiscale sui cittadini. Paperinik, insomma, finisce tassato a sua volta.“Lo stesso succederà a Monti, credo” auspica Pezzin.

Alessandra D’Acunto